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Anno edizione: 2019
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Con proposte che spaziano dall'inserire nel bilancio di una nazione il valore delle risorse naturali al calcolare gli indici di felicità dei suoi abitanti, David Pilling consegna nelle nostre mani il libro che, se solo lo vorremo, potrà diventare il testo sacro per il nostro futuro.
«Arriva in libreria il volume giusto per avanzare qualche dubbio sull'idea dell'equazione fra Pil (prodotto interno lordo) e benessere di un Paese» - Massimiliano Panarari, Il Venerdì
L'imperativo della nostra economia è la crescita - continua, inarrestabile, vertiginosa. È il metro con cui giudichiamo il valore delle nostre società e il prodotto interno lordo è il suo indicatore principale, lo specchio magico che ci dice quanto le nostre economie sono belle e sane, senza, dirci nulla su quanto stiamo bene noi e quanto staranno bene i nostri figli. La realtà è molto diversa da quella raccontata dal Pil: trasformare l'economia in una gara a chi produce di più ha portato a conseguenze disastrose, alla devastazione dell'ambiente, allo sfruttamento di mezzo mondo, alla disoccupazione di massa; in una parola, all'infelicità. Con "L'illusione della crescita" David Pilling ci propone un'idea straordinariamente semplice e rivoluzionaria: le nazioni non devono scegliere tra la ricchezza e la felicità, l'una non esclude l'altra. La qualità della vita, la salvaguardia dell'ambiente e perfino la serenità individuale non sono optional, ma beni essenziali perché una nazione possa davvero definirsi ricca. Con un vero e proprio viaggio intorno al mondo Pilling si mette sulle tracce di nuovi parametri per calcolare e definire il concetto di ricchezza: visita prestigiosi istituti di ricerca occidentali e remoti uffici statistici, cammina per le capitali emergenti del continente africano come per le grandi città industriali cinesi, parla con economisti, politici e lavoratori. Tutti concordano sulla necessità di un cambiamento radicale nel modo di pensare l'economia, tutti caldeggiano l'adozione di un paradigma alternativo rispetto all'attuale.
Un giornalista che scrive in maniera forse spiritosa di argomenti troppo importanti per essergli affidati. La conta degli alberi in Norvegia mi ha ricordato la conta dei piccioni di Toto' truffa - Gli spettatori che si alzano in piedi e vedono poi come prima quando erano seduti e' una vecchia storiella che tutti conoscono. La ricerca costosissima che dice che e' meglio fare sesso che percorrere lunghe distanze per andare al lavoro sembra uno scherzo da primo aprile. Il resto lo lascio all'eventuale povero lettore.
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