L'impronta del gatto - Augusto De Angelis - copertina
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Letteratura: Italia
L'impronta del gatto
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Descrizione


A leggere Augusto De Angelis e la sua saga del Commissario De Vincenzi della Mobile di Milano, si incontra subito il piacere di un buon giallo, di articolato costrutto, dai vivi personaggi e dalle scenografie esoticamente tardo Déco. Ma c'è anche un interessante contorno storico che rende più complesso il processo dell'immedesimazione. Augusto De Angelis scriveva nel Ventennio fascista, inaugurando in Italia un genere letterario, il giallo, che il regime vedeva come fumo negli occhi. Per cui i suoi polizieschi sono una testimonianza, dei rapporti tra il fascismo e la cultura, tra occhiuto controllo e margini di libertà. Innanzitutto l'ambiguo rapporto con la cultura di massa: pur avendo in sospetto il fascismo il genere giallo, con De Angelis, scrittore benaccetto, nasceva l'autentico giallo italiano, non più la scialba ripetizione dei soliti investigatori importati da Francia, America o Gran Bretagna, a dimostrazione che con la cultura di massa, promossa e ampiamente sfruttata dal potere, era d'obbligo accogliere anche i frutti meno digeribili. Nondimeno, il Minculpop esigeva le sue regole: solo delitti in ambienti esotici e viziosi; solo delinquenti stranieri e con lo stigma di qualche depravazione; solo lieto fine. L'autore le rispettava, ma senza rinunciare a far trasparire una sua distanza, un suo afascismo: nel carattere scettico, privo di protervia e di entusiasmo, antieroico, malinconico, di gusti umanistici e atteggiamenti tolleranti del Commissario da lui creato.

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Biblioteca di Babele
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Dettagli

19 luglio 2007
250 p., Brossura
9788838922329

Valutazioni e recensioni

  • Sandro Lauzzana

    Sesta avventura del Commissario De Vincenzi della Mobile di Milano. Romanzo scritto durante il Ventennio eppure tuttora godibilissimo. De Angelis, morto nel ’44, si atteneva alle regole imposte dal regime, che pure vedeva male il genere giallo, quindi solo delitti ambientati in contesti viziosi e lieto fine con il trionfo dell’ordine sul disordine. Ma il protagonista è tutto meno che l’eroe fascista.

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Foto di Augusto De Angelis

Augusto De Angelis

1888, Roma

Augusto De Angelis è nato a Roma nel 1888 e morto a Bellagio nel 1944, in seguito alle percosse subite per l’aggressione di un fascista. Il commissario De Vincenzi fu portato in televisione negli anni Settanta del Novecento da Paolo Stoppa per una serie di sceneggiati. È protagonista di quindici romanzi scritti tra il 1935 e il 1942 di cui Sellerio ha già pubblicato: Il mistero delle tre orchidee (2002), L’Albergo delle Tre Rose (2002), Il mistero di Cinecittà (2003), La barchetta di cristallo (2004), Il candeliere a sette fiamme (2005), L’impronta del gatto (2007), Giobbe Tuama & C. (2008), Il banchiere assassinato (2009), Sei donne e un libro (2010). Tre romanzi della serie sono stati anche riuniti nella collana «Galleria» col...

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