In extremis. Il tema funebre nella narrativa italiana del Novecento - Mario Barenghi - copertina
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Letteratura: Italia
In extremis. Il tema funebre nella narrativa italiana del Novecento
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Descrizione


Al pari dell'amore, la morte è uno dei temi prediletti della letteratura di ogni epoca, e viene declinato in una inesauribile varietà di modi. L'autore affronta la trattazione del motivo funebre in alcuni fra i più importanti narratori italiani del secondo Novecento: Giorgio Bassani, Carlo Emilio Gadda, Giorgio Manganelli, Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Le prospettive non potrebbero essere più diverse. Si va dalla liturgica celebrazione del lutto del Giardino dei Finzi-Contini all'immedicabile strazio della Cognizione del dolore, dall'estenuata attesa della morte del Gattopardo agli estrosi, ossessivi funambolismi dei libri di Manganelli. In ognuno di questi casi, la morte è sempre anche qualcosa di diverso rispetto alla semplice conclusione di un'esistenza: può fungere da pretesto, da alibi, da dispositivo apotropaico o depistante, perfino da gioco, non di rado diventando emblema di un'intera visione della realtà. L'introduzione del volume è dedicata al ruolo della morte nell'opera di Italo Calvino e di Primo Levi, mentre il capitolo finale esamina un brano di Giuliano Scabia in cui il protagonista visita l'aldilà: un'interpretazione della condizione ultraterrena insieme lieve e serissima – oltre che pregnante dal punto di vista antropologico – che vale come discreto quanto incondizionato omaggio alla vita, alla convivenza, alla condivisione dei destini.

Dettagli

Libro universitario
148 p., Brossura
9788829018598

Conosci l'autore

Foto di Mario Barenghi

Mario Barenghi

Mario Barenghi insegna Letteratura italiana contemporanea all'Università di Milano Bicocca. Ha curato i "Saggi di Calvino" per i «Meridiani» Mondadori e (con Claudio Milanini e Bruno Falcetto) i tre volumi dei "Romanzi e racconti". A Calvino ha dedicato anche due monografie pubblicate dal Mulino. Nel 2013 ha pubblicato, per Einaudi, "Perchè crediamo a Primo Levi", rielaborazione della quarta Lezione Primo Levi tenuta a Torino nell'Aula Magna della Facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali, l'8 novembre 2012.

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