In treno dal Tirreno all'Adriatico. Storia della ferrovia Roma-Sulmona-Pescara
Nel quadro delle recenti trasformazioni che, con il completamento della linea ad Alta Velocità, vedono finalmente adeguate le relazioni ferroviarie nord-sud a scala nazionale, la ferrovia Roma-Sulmona-Pescara è una delle linee nazionali ancora oggi oggettivamente svantaggiate da un tracciato di montagna che, se da un lato caratterizza ancora il suo fascino per la bellezza del paesaggio attraversato, dall'altro pone seri vincoli a un servizio di trasporto adeguato alle attuali esigenze e richiede una decisiva azione di modernizzazione. Il volume racconta la sua storia dal 1870 ad oggi, ripercorrendone le varie tappe: dal progetto del tracciato alla costruzione dell'infrastruttura, dal controverso esercizio iniziale da parte della Società Strade Ferrate Meridionali al rilancio messo in atto dalle Ferrovie dello Stato all'inizio del Novecento. Seguono le vicende della modernizzazione operata negli anni trenta, della tragica distruzione durante la seconda guerra mondiale e della successiva ricostruzione. Si racconta infine il passaggio critico dal declino, che ha segnato la linea nella seconda metà del Novecento, alla recente riorganizzazione nell'area metropolitana romana, fino agli attuali progetti di velocizzazione. Con un taglio di tipo olistico, l'attenzione dell'autore è rivolta ai diversi aspetti che hanno caratterizzato la storia della ferrovia, le vicende umane dei viaggiatori e dei ferrovieri, la vita nelle stazioni, l'evoluzione tecnologica, i cambiamenti politici e organizzativi, il rapporto con i grandi avvenimenti del paese come le guerre, il terremoto del 1915, la crescita economica del dopoguerra, la motorizzazione di massa e lo sviluppo autostradale. Questo volume vuole essere infine un contributo non solo alla conservazione della memoria storica, ma anche alla riflessione sulle potenzialità della linea nell'attuale momento di crisi e sulle prospettive di rilancio della mobilità ferroviaria interregionale, pendolare e turistica in rapporto alle possibili trasformazioni economiche, sociali e fisiche del territorio abruzzese e laziale attraversato. Domenico Colasante, aquilano di nascita, architetto, specializzato in pianificazione urbanistica delle aree metropolitane, ha collaborato a lungo con le Facoltà di Architettura e di Ingegneria dell'Università La Sapienza di Roma nel campo della didattica e della ricerca ed ha diretto diversi uffici del Comune di Roma nel settore della mobilità e della riqualificazione delle aree ferroviarie dismesse, coordinando in particolare la redazione dei piani per il rilancio delle grandi stazioni romane. Ha pubblicato numerosi saggi e volumi nel campo della pianificazione urbanistica e della storia urbana e del territorio.
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