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Anno edizione: 2016
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Da questo romanzo, il film diretto da Francesco Maselli, con Tomas Milian e Claudia Cardinale.
«Il libro che segna nella nostra letteratura narrativa l'atto definitivo di morte del buon senso borghese» – Edoardo Sanguineti
«Nell'acqua distillata della nostra letteratura, Moravia gettò l'aspra storia del suo primo libro, una storia si direbbe più ispirata che pensata, perché l'autore stesso non si rese subito conto di aver scritto il primo libro esistenzialista» – Alberico Sala
Quando Alberto Moravia cominciò a scrivere questo capolavoro, nel 1925, non aveva ancora compiuto diciott'anni. Intorno a lui l'ltalia, alla quale Mussolini aveva imposto la dittatura, stava dimenticando lo scoppio d'indignazione e di ribellione suscitato nel 1924 dal delitto Matteotti e scivolava verso il consenso e i plebisciti per il fascismo. Il giovane Moravia non si interessava di politica, ma il ritratto che fece di un ventenne di allora coinvolto nello sfacelo di una famiglia borghese e dell'intero Paese doveva restare memorabile. Il fascismo eleva l'insidia moderna dell'indifferenza a condizione esistenziale assoluta.
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Ciao Michele, io un pò di capisco...sono quasi a corto di parole per la magnificenza di quest'opera. Mi inchino a Moravia e al modo in cui riesce a farti entrare nella mente dei personaggi e trovare desolazione, confusione, preconcetti...una meraviglia. In alcune scene, in particolare mi riferisco ai personaggi di Lisa e Leo, mi ha dato le stesse sensazioni che ho provato nel leggere Lolita.
Della borghesia hanno ampiamente scritto gli autori francesi del naturalismo di fine ottocento. Ma negli "Indifferenti" di Moravia viene messo in risalto principalmente il vuoto esistenziale dei due giovani coprotagonisti (Carla e Michele); lo stesso vuoto che si vedrà in altre opere successive di altri autori (mi viene in mente "Le Sere" dell'olandese Gerard Reve). Indubbiamente da leggere, anche se personalmente l'ho trovato a tratti un pochino noioso.
Mariagrazia, Carla e Michele vivono in una grande villa frequentata abitualmente da Leo Merumeci, amante di Mariagrazia da quindici anni. La donna è completamente in balia del suo amante ed è preda di una gelosia esagerata nei suoi confronti. E' talmente accecata dalla sua gelosia da non vedere quello che ha proprio sotto gli occhi. Michele, uno dei figli di Mariagrazia, è indifferente a qualunque cosa; non riesce neanche a provare un vero odio nei confronti di Leo. A mio giudizio l'unica vittima di tutta questa situazione è la giovane ventiquattrenne Carla: vittima della madre, preda della sua ossessione nei confronti di Leo; vittima dell'indifferenza del fratello, che medita anche di "venderla" a Leo in cambio del benessere economico; vittima di Leo, che metterà gli occhi su di lei. Veramente una famiglia disfunzionale, in cui non esistono dei veri rapporti affettivi
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