Indirizzo ai Reverendissimi Prelati Monsignori Ianni...e Ruffini... che fa seguito agli ultimi casi di Romagna di Massimo D'Azeglio
In 24 (cm 10 x 15), pp. 26 + (4 bianche). Brossura muta coeva. Opuscolo pubblicato anonimo, ma con testo scritto da Aurelio Saffi, l'avvocato forlivese futuro triumviro della Repubblica Romana, che, dopo aver accompagnato D'Azeglio nell'azione svolta da questi nelle Romagne, diede alle stampe questo saggio nel 1846 nel Ticino, presso la Tipografia della Svizzera italiana. Il papa Gregorio XVI aveva mandato a Forli', quali legati pontifici, i Monsignori Ianni e Ruffini per cercare di calmare gli animi e sedare le agitazione che si erano manifestate. Saffi, senza chiedere l'imprimatur, pubblico' questa requisitoria contro le iniquita' del Governo papale mettendo a nudo la tirannia cui erano sottoposti i popoli che soggiacevano al dominio teocratico. "Questa forte prosa di sapore foscoliano... appare mirabile per il suo ardire: mentre prega, condanna, e sotto colore di domandare provvedimenti, troppo piu' smaschera le mali arti del governo pontificio. Certo la penna e' ancor giovanile, ma sente appieno la battaglia; e le invettive fiere e generose spirano una tale schietta convinzione e insieme, cosa tanto difficile in una protesta politica, una tale ampiezza di concetto, una tale elevazione d'ideali, che risplende subito, anche senza prove dirette, la bonta' e la giustizia della causa propugnata dal Saffi. L'esito che ebbe lo dimostro' ad esuberanza: non solo nella Romagna scosse con un'eco profonda gli animi, ma lo stesso Ministero britannico la presento' al Parlamento tra vari allegati sulla politica estera..." (L. Rossi, Recensione, in "Rivista italiana per le Scienze giuridiche", Torino, 1893, p. 409).
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In 24 (cm 10 x 15), pp. 26 + (4 bianche). Brossura muta coeva. Opuscolo pubblicato anonimo, ma con testo scritto da Aurelio Saffi,l'avvocato forlivese futuro triumviro della Repubblica Romana, che, dopo aver accompagnato D'Azeglio nell'azione svolta da questi nelle Romagne, diede alle stampe questo saggio nel 1846 nel Ticino, presso la Tipografia della Svizzera italiana. Il papa Gregorio XVI aveva mandato a Forli', quali legati pontifici, i Monsignori Ianni e Ruffini per cercare di calmare gli animi e sedare le agitazione che si erano manifestate. Saffi, senza chiedere l'imprimatur, pubblico' questa requisitoria contro le iniquita' del Governo papale mettendo a nudo la tirannia cui erano sottoposti i popoli che soggiacevano al dominio teocratico. "Questa forte prosa di sapore foscoliano... appare mirabile per il suo ardire: mentre prega, condanna, e sotto colore di domandare provvedimenti, troppo piu' smaschera le mali arti del governo pontificio. Certo la penna e' ancor giovanile, ma sente appieno la battaglia; e le invettive fiere e generose spirano una tale schietta convinzione e insieme, cosa tanto difficile in una protesta politica, una tale ampiezza di concetto, una tale elevazione d'ideali, che risplende subito, anche senza prove dirette, la bonta'e la giustizia della causa propugnata dal Saffi. L'esito che ebbe lo dimostro' ad esuberanza: non solo nella Romagna scosse con un'eco profonda gli animi, ma lo stesso Ministero britannico la presento' al Parlamento tra vari allegati sulla politica estera..." (L. Rossi, Recensione, in "Rivista italiana per le Scienze giuridiche", Torino, 1893, p. 409).
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