L'inferno in scena. Un palcoscenico visionario ai margini del mediterraneo
"Il pensiero dell'Inferno evita l'Inferno" così la retorica degli exempla suggeriva al fedele la via della possibile salvezza. Nel XIV-XV secolo la messa in scena di orribili pene appare come un tributo pagato alla colpevolezza dell'individuo; c'è la rappresentazione di un processo di espiazione, di una strategia quasi penitenziale. Le dinamiche di questa intenzionalità sono pervasive e contemplano i diversi contesti: l'immagine dipinta, il teatro, la predicazione, le sacre rappresentazioni, i racconti, la letteratura delle visioni, la liturgia. In questo percorso, l'Inferno non è il soggetto di una tragedia, ma di una commedia. Questo libro ripercorre le idee rappresentative degli inferi e ci conduce nel mondo suggestivo e ambiguo popolato di mostri terribili, di terribili torture, di streghe ante litteram e della paura medievale e poi moderna della colpa e del peccato. Questo libro inaugura una nuova collana dedicata alle arti in senso più generale, ovvero a quelle tematiche trasversali che investono la pittura, il video, il teatro, l'arte virtuale e la televisione.
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Anno edizione:2013
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