La relazione fra Beatrice e Donato, due persone mature, è l’unione fra due anime affini. Condividono la passione per le pratiche olistiche e per la meditazione Tantrica. E’ proprio questa filosofia il fulcro della loro unione; l’intesa sessuale è perfetta, entrambi hanno una forte carica erotica e nessun tabù, li accomuna il desiderio di sperimentare e di trasgredire. Dopo diciotto mesi, invece, tutto crolla, i cardini attorno ai quali ruotava il rapporto – condivisione, passione, sincerità, complicità – improvvisamente non esistono più. O forse non sono mai esistiti. La voce narrante è quella di Donato, uomo innamorato e tradito, lasciato solo senza un perché. Racconta di una relazione perfetta, appagata e appagante, però rimane il dubbio se ciò che ha vissuto sia un viaggio tutto suo o se effettivamente anche Beatrice ha provato le stesse cose. E’ lui a sottolineare che spesso Beatrice pareva assente, accenna a qualcosa nel suo passato di mai risolto, parla di segreti – addirittura instilla il dubbio di una doppia personalità. Mentre di sé lascia l’immagine di un uomo che si offerto totalmente, che ha vissuto la relazione anima e corpo, guidato dalla filosofia meditativa. Si assolve sempre e comunque. Devo ammettere che non provo empatia per Donato. Lo considero un uomo egoista e narcisista, che ha usato una donna evidentemente bisognosa di affetto per soddisfare i suoi appetiti sessuali, mascherati da una falsa dottrina volta alla ricerca dello spirito. Il libro mi ha conquistata, la lettura è molto coinvolgente e la narrazione da un solo punto di vista forse voluta
