Questo libro mi è stato prestato da una persona cara che ringrazio, perché mi ha fatto conoscere un libro delicato, dalla scrittura semplice, ma straziante e doloroso.
Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia
Prezzo minimo ultimi 30 giorni: 13,60 €
Libro incluso nella cinquina finalista del Premio Strega 2025
Presentato da Walter Veltroni nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2025.
Libro vincitore del Premio Letterario Giuseppe Berto 2024Libro vincitore del Premio Fondazione Megamark 2024
In questo esordio luminoso e contundente, Michele Ruol ci conduce nell’intimità dei suoi personaggi attraverso le impronte lasciate sugli oggetti della casa in cui abitavano, riuscendo a farci continuamente ricredere sull’idea che ci siamo fatti su ciascuno di loro – e forse anche su quella che abbiamo di noi stessi.
«Il risultato, nell'architettura della narrazione, è un ben orchestrato mosaico di piani temporali, condotto da un narratore onnisciente apparentemente distante, che intreccia il presente dei genitori e il loro ricordo dei figli, dall'infanzia all'adolescenza, al loro futuro negato.» - Alessandro Beretta, La Lettura
«Speranze, sogni, futuro; ma restano le cose nella casa abbandonata. A loro il difficile compito di raccontare la storia della famiglia, come era e come non è più, in un'esplorazione per frammenti, stanza dopo stanza, oggetto dopo oggetto.» -Il Venerdì
Nella storia di Madre e di Padre ci sono degli avvenimenti che determinano un prima e un dopo. La nascita di Maggiore e poi quella di Minore, ad esempio, o l’incidente che li coinvolge, ma anche episodi apparentemente marginali dirottano le loro esistenze, come le nostre: delle mani che si sfiorano per caso e poi si trattengono appena più del dovuto, o l’apertura casuale di una chat altrui. Vincitore 31ª edizione premio Giuseppe Berto. Vincitore 9ª edizione premio Fondazione Megamark.
Proposto da Walter Veltroni al Premio Strega 2025 con la seguente motivazione:
«Per la prima volta segnalo un romanzo ai giurati del Premio Strega. Lo faccio, in primo luogo, per condividere con loro l’emozione che ho provato nel leggere le pagine di Michele Ruol. Il romanzo è il racconto del vuoto lasciato nella vita di due genitori, Padre e Madre, dalla morte improvvisa dei loro due figli, Maggiore e Minore. Tutto, in un istante, cambia senso e direzione, perde peso, si fa vuoto, puro vuoto. Ruol racconta questa deflagrazione attraverso le cose, gli spazi, gli oggetti, i momenti, i movimenti. Una scrittura asciutta rende ancora più intensa l‘emozione che si prova nel leggere le pagine di questo inventario di una vita, dopo il più devastante degli incendi.»
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Anno edizione:2024
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Ilaria 19 dicembre 2025Delicato ma straziante
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PaolaS. 17 novembre 2025Una lettura veramente speciale
Sulla particolarità di questo libro sono stati scritti molti commenti, a cui poco mi sento di aggiungere. Considero solamente che per me è stata una lettura speciale e molto molto interessante, oltre che emozionante; mi ha colpito lo stile dello scrittore, uno stile per me coraggioso nel suo modo asettico di affrontare sia il dolore estremo, qual è quello della perdita di un figlio, sia la forza della vita che, nonostante tutto, va avanti anche solo per inerzia, salvo poi, pure dopo tantissimo tempo, trovare nuove “fioriture”. Un libro semplicemente indimenticabile nella sua forza e asciuttezza di narrazione; ogni pagina, ogni oggetto di quella casa che hanno visto prima la felicità e poi la disperazione assoluta sono una stilettata al cuore. Consigliatissimo, soprattutto a chi è genitore e a chi vive con un compagno/compagna.
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Pagine_e_inchiostro 31 ottobre 2025Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia
Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia é un romanzo poetico e struggente, capace di trasformare la vita quotidiana in letteratura. Ruol racconta una famiglia (Madre, Padre, Maggiore e Minore) attraverso ciò che resta: oggetti, tracce, crepe lasciate dal tempo, affetti. Ogni capitolo prende il nome da un oggetto e da quello si apre una storia: una cucina diventa teatro di silenzi, una tazza conserva un ricordo, un telefono rivela ciò che non doveva essere visto. Pezzo dopo pezzo, attraverso diversi flashback e punti di vista, si compone la storia di una famiglia segnata da un incidente, da perdite e distanze emotive che si allargano lentamente, quasi impercettibili, fino a bruciare tutto ciò che sembrava saldo. Colpisce la scelta di non dare nomi propri ai personaggi. Pur essendo delineati con grande profondità psicologica, restano Madre, Padre, Maggiore, Minore: figure universali, in cui ciascuno può riconoscere qualcosa di sé. La loro storia, pur unica, appartiene a tutti. Ruol affronta temi comuni ai romanzi famigliari (lutto, separazione, fallimento), con uno stile poetico e preciso, mai ridondante, andando a scavare nel quotidiano. É un esordio scritto magnificamente, intenso e commovente, che riesce a parlare di dolore senza mai cedere al pietismo. Chi ha amato Lacci di Starnone o Museo di un amore infranto non potrà che innamorarsi anche di questo tragico e magnifico titolo.
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