Non so nemmeno come definirlo. Romanzo? Raccolta di racconti? Inventario? È il testo meno convenzionale che abbia letto sinora. Meravigliosamente angosciante. 99 oggetti sono il “pretesto” che dà avvio a 99 capitoletti, in cui si dipana la storia di un incidente. Vi vengono coinvolti Maggiore e Minore. È l’evento che segna lo spartiacque, un prima e un dopo, della vita di Padre e Madre. E anche della vita di quegli oggetti. Immutati, ma nello stesso contaminati dal dolore. Uguali nella sostanza materiale, diversi nei loro significati e memorie. A discapito dell’impersonalità dei protagonisti, almeno nominale, si riesce a empatizzare con loro e con la loro vicenda tragica. Che all’inizio s’intuisce solamente senza essere al centro della narrazione. Via via si riflette nel percorso di elaborazione del dolore di chi rimane. La scrittura è asciutta, ma di un’intensità notevole. Esempio? “… il bagagliaio dove aveva riposto la confezione con l’olio avanzato, la bacinella con quello esausto. Senza accorgersi, aveva lasciato ovunque un’impronta nerastra, una striscia, un segno. Ecco come funziona il dolore, aveva pensato. Macchia quello che sfiori; rimane anche quando non ci sei. Ora ne vedeva le tracce.” E le tracce dell’originalità e del talento smisurati di @michele.ruol sono tutte in questo suo romanzo d’esordio nella narrativa.
Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia
Libro incluso nella cinquina finalista del Premio Strega 2025
Presentato da Walter Veltroni nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2025.
Libro vincitore del Premio Letterario Giuseppe Berto 2024Libro vincitore del Premio Fondazione Megamark 2024
In questo esordio luminoso e contundente, Michele Ruol ci conduce nell’intimità dei suoi personaggi attraverso le impronte lasciate sugli oggetti della casa in cui abitavano, riuscendo a farci continuamente ricredere sull’idea che ci siamo fatti su ciascuno di loro – e forse anche su quella che abbiamo di noi stessi.
«Il risultato, nell'architettura della narrazione, è un ben orchestrato mosaico di piani temporali, condotto da un narratore onnisciente apparentemente distante, che intreccia il presente dei genitori e il loro ricordo dei figli, dall'infanzia all'adolescenza, al loro futuro negato.» - Alessandro Beretta, La Lettura
«Speranze, sogni, futuro; ma restano le cose nella casa abbandonata. A loro il difficile compito di raccontare la storia della famiglia, come era e come non è più, in un'esplorazione per frammenti, stanza dopo stanza, oggetto dopo oggetto.» -Il Venerdì
Nella storia di Madre e di Padre ci sono degli avvenimenti che determinano un prima e un dopo. La nascita di Maggiore e poi quella di Minore, ad esempio, o l’incidente che li coinvolge, ma anche episodi apparentemente marginali dirottano le loro esistenze, come le nostre: delle mani che si sfiorano per caso e poi si trattengono appena più del dovuto, o l’apertura casuale di una chat altrui. Vincitore 31ª edizione premio Giuseppe Berto. Vincitore 9ª edizione premio Fondazione Megamark.
Proposto da Walter Veltroni al Premio Strega 2025 con la seguente motivazione:
«Per la prima volta segnalo un romanzo ai giurati del Premio Strega. Lo faccio, in primo luogo, per condividere con loro l’emozione che ho provato nel leggere le pagine di Michele Ruol. Il romanzo è il racconto del vuoto lasciato nella vita di due genitori, Padre e Madre, dalla morte improvvisa dei loro due figli, Maggiore e Minore. Tutto, in un istante, cambia senso e direzione, perde peso, si fa vuoto, puro vuoto. Ruol racconta questa deflagrazione attraverso le cose, gli spazi, gli oggetti, i momenti, i movimenti. Una scrittura asciutta rende ancora più intensa l‘emozione che si prova nel leggere le pagine di questo inventario di una vita, dopo il più devastante degli incendi.»
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Autore:
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Anno edizione:2024
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Baghy 31 agosto 2025Meravigliosamente angosciante
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Maria Rita 05 agosto 2025Mi è piaciuto davvero molto.
Una storia ben raccontata, in modo attento e misurato, dove non si indugia mail nel dolore e si avanza e si torna indietro, oggetto dopo oggetto. È un buon libro. Da leggere.
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lcrn 27 luglio 2025travolgente
Letto in una giornata, bellissimo. Ho trovato interessante la scelta di non dare un nome ai protagonisti del romanzo, il diverso modo con cui emerge il dolore di Madre e Padre, l’alternanza tra l’oggi e il passato.
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