Chiuse in un sotterraneo senza sapere perché, sorvegliate da uomini silenziosi e prive di qualsiasi contatto con il mondo, le protagoniste vivono una condizione estrema che diventa allegoria di isolamento, privazione e sopravvivenza interiore. Una storia disturbante che riguarda tutti. Donne a cui si chiede silenzio e docilità, uomini costretti a indossare la maschera della durezza e dell’indifferenza. Terminata la lettura, una delle domande che più mi ha scosso profondamente è: A incatenarci di più è la prigione fisica, o quella invisibile della mente? Leggetelo! perché questo libro vi scuoterà in ogni pagina e continuerà a parlarvi anche dopo averlo terminato.
Io che non ho conosciuto gli uomini
In un bunker sotterraneo, trentanove donne sono tenute in isolamento in una cella. Sorvegliate da violente guardie, non hanno alcuna memoria di come sono arrivate lì, nessuna nozione del tempo, solo un vago ricordo delle loro vite precedenti. Mentre il ronzio della luce elettrica fonde il giorno con la notte e gli anni passano, una ragazza - la quarantesima prigioniera - siede sola ed emarginata in un angolo. Questa misteriosa ragazza che non ha conosciuto gli uomini sarà la chiave per la fuga e la sopravvivenza delle altre nel mondo desolato che le attende in superficie.
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Autore:
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Traduttore:
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Anno edizione:2024
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Daniela 08 settembre 2025Un racconto post-apocalittico denso di riflessioni
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flore 31 agosto 2025capolavoro
Credo che sarà uno dei libri che porterò per sempre nel cuore. LEGGETELO
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Sara 30 agosto 2025Magistrale
4.5 Un romanzo devastante e toccante. Se l'inizio mi ha ricordato vagamente "Il racconto dell'Ancella", già dalla seconda metà ha preso tutta un'altra piega dall'aria quasi onirica, ma in senso strettamente negativo. È come quei sogni che si fanno, di cui non si capisce il contesto ma che lasciano addosso, appena svegli, quella terribile sensazione di solitudine e malessere: il cuore pesante, la mente vaga per pensieri tristi, il respiro è irregolare. Jacqueline Harpman ha creato un romanzo dalle sembianze di un incubo, che ti illude con la libertà per farti tornare subito dopo nell'angoscia di dover sooravvivere in un mondo che non conosci. Magistrale.
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