Un irlandese in America. La New York di Brendan Behan - Brendan Behan - copertina
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Letteratura: Irlanda
Un irlandese in America. La New York di Brendan Behan
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Descrizione



A New York tutti sanno ormai dell’arrivo in città di un licenzioso, iconoclastico, ex-rivoluzionario dell’Ira, ballerino di giga, cantante di ballate irlandesi, tarchiato, sgualcito, arruffato, trentasettenne drammaturgo di Dublino di nome Brendan Behan.

La New York di Brendan Behan è lo straordinario ritratto della Grande Mela a opera di un geniale “drinker with writing problems”, arrivato in città in occasione della rappresentazione a Broadway del suo più grande successo, The hostage. Dal Greenwich Village alla Terza Avenue, da Chinatown alla Ventitreesima Strada, Behan segue un percorso irregolare attraverso la metropoli, incontra personaggi del calibro di Jack Kerouac, Norman Mailer, James Baldwin, William O. Douglas e Leonard Lyons, e racconta storie, aneddoti e avventure nella sua maniera inimitabile e irriverente, rendendo immortale una New York, quella degli anni Sessanta, che ormai non esiste più. Un libro attraversato da un senso di leggerezza e di nostalgia che trovano perfetta eco nelle illustrazioni originali di Paul Hogarth a corredo del testo.

Dettagli

25 febbraio 2016
160 p., ill. , Brossura
Brendan Behan's New York
9788898970353

Valutazioni e recensioni

  • memoir di un dublinese sbarcato nella grande mela per mettere on stage una commedia che si apprestava a conquistare Broadway ma che metterà su carta riflessioni nate tra le nebbie etiliche di superalcolici consumati in enorme quantità. "ho cominciato a prendere confifdenza con il whiskey all'età di sei anni,grazie a mia nonna, che diceva: dategli un goccetto ora,e da grande si sarà scordato che sapore ha. credo che per quanto mi riguarda,questo sia la più grossa fesseria di tutti i tempi" tra ironia graffiante,commenti al vetriolo e struggenti ricordi dell'isola più verde al mondo Brendan racconta di una New York esagerata nelle feste,nelle luci,nei contrasti sociali ed economici,nel suo essere puritana. "a New York,lo ribadisco,c'è davvero di tutto" un tutto che prende forma in un flusso di coscienza (ma anche no visto il tasso alcolico) che fotografa una città che "non è la capitale degli Stati Uniti,ma quella del tuo paese d'origine",una NY che diventa Dublino e una Dublino che diventa NY attraverso pensieri che arrivano scollegati solo al lettore. nella mente di Brendan l'Irlanda è il focus di ogni ragionamento,è il punto di partenza di ogni confronto,è l'anima di ogni parola spesa nel raccontare e nel raccontarsi. colpisce che non sia diventato un autore di culto,una figura conosciuta al pari di altri "dannati" - Bukowski per dirne uno a cui si avvicina molto per tematiche e vita turbolenta per non parlare del medesimo talento per scrittura ed ironia - perchè rileggendolo qua e là apprezzi la sua generosità verso i deboli,le sue critiche agli irlandesi come gesto d'amore incondizionato per la sua patria,l'acuta analisi della realtà newyorkese che lo avvolgeva. "io m'immedesimo nei poveracci non perchè voglia essere uno di loro,ma perchè essere un poveraccio vuol essere solo ed escluso,anche tra i solitari." "il comune sentire ci rende mirabilmente gentili per usare le parole di Shakespeare,il quale diceva piuttosto bene qualsiasi cosa, e quello che ha tralasciato l'ha poi aggiunto Joyce." "Amava New York un pò come amo io Dublino,cioè a distanza" a rendere prezioso ed unico questo breve romanzo sono,oltre le parole,le illustrazioni di Paul Hogarth che danno corpo alle emozioni dell'autore e della città e la corrispondenza epistolare di alcuni parenti di Brendan emigrati negli Stati Uniti alla fine dell'800,perfetta chiusura di una lettura altrettanto perfetta. indimenticabile come la Giunness dublinese di qualche mese fa

Conosci l'autore

Foto di Brendan Behan

Brendan Behan

1923, Dublino

Ex militante dell’Ira, con un’implacabile passione per l’alcol, Brendan Behan è uno degli scrittori più singolari del Novecento. Nato a Dublino nel 1923 e prematuramente scomparso all’età di 41 anni, Behan è autore del romanzo autobiografico Ragazzo del Borstal (tradotto da Luciano Bianciardi nel 1960), basato sulle sue esperienze in un carcere inglese, di due «commedie drammatiche», The Quare Fellow e The Hostage e di alcuni talk book.

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