Non volendo spoilerare nulla, perché ritengo che parte della bellezza di questo libro sia nel tempo della narrazione potrebbero seguire frasi un po' criptiche, ma questo racconto merita di essere letto, a qualsiasi età. La delicatezza con la quale Kotomi è riuscita ad arginare il più grave cancro sociale è strabiliante, per non dire che, a suo modo, sarebbe auspicabile. Su Goodreads ho notato che il libro ha un punteggio basso e mi viene da chiedere se ciò dipenda dalla sempre maggiore incapacità di empatizzare e/o per la fobia surreale della categoria più privilegiata in assoluto, perché è ben scritto: l'ambiente idilliaco non è solo cornice ma protagonista; i personaggi sono genuini, anche estrapolati dal contesto; l'espediente lessicale non è di certo evoluto come nell'opera di Tolkien, il quale ha inventato una vera e propria lingua con regole grammaticali, ma è solido e poggia su altrettanto forte base storica e narrativa. L' intuibile viene ben mascherato con fantasia e l'evoluzione scontata arriva invece fresca a chiudere una storia che sarebbe stato bello seguire ancora, per vedere sbocciare ulteriormente i bellissimi fiori di nome Umi, Yona e Tatsu."
L'isola dei gigli rossi
Il nuovo romanzo della scrittrice giapponese-cinese Li Kotomi, vincitrice nel 2017 del 60° Gunzo New Writers' Prize for Excellence per la sua opera prima Solo Dance.
L'isola dei gigli rossi nel 2021 ha vinto il prestigioso premio Akutagawa.
«Un'esperienza letteraria che ti rapisce fin dalla prima pagina e ti porta in un mondo incantato di misteri e avventure senza fine.» - Annalisa Antigoni
In una terra remota e bellissima chiamata Isola, su una spiaggia cosparsa di gigli rossi, la giovane Yona trova il corpo privo di sensi di una ragazza. Quando si riprende, la donna non ricorda nulla del suo passato e parla una lingua sconosciuta, ma Yona decide comunque di accoglierla in casa per aiutarla a guarire: le due imparano ben presto a comunicare e stringono un'amicizia fatta di complicità e attrazione. Umi, questo il nome che viene dato alla ragazza, resta così a vivere su questa terra ricca di antiche tradizioni e riti misteriosi, dove un gruppo di sacerdotesse, le noro, guida con piglio deciso la popolazione locale. Custodi della storia dell'isola, le noro parlano una lingua segreta e sono loro a imbarcarsi, ogni anno, su una grande nave alla volta di Nirai Kanai, il paradiso leggendario al di là del mare, per rifornirsi di beni e doni destinati all'intera comunità. Dopo qualche esitazione la Grande Noro, guida politica e spirituale di Isola, permette a Umi di restare, a patto che si impegni a imparare la lingua delle donne e a diventare a sua volta una noro. Nel frattempo, immagini del suo passato cominciano a riemergere: un mondo di relazioni familiari completamente diverse da quelle di Isola, e nel quale la lingua parlata assomiglia inspiegabilmente a quella delle sacerdotesse noro. Cosa nasconde la storia di Isola? E cosa raccontano davvero i viaggi misteriosi della grande nave a Nirai Kanai? Dall'autrice del romanzo vincitore del premio Akutagawa, il principale riconoscimento letterario giapponese, una storia dalle atmosfere distopiche che esplora con delicatezza e profondità il potere del linguaggio e la complessità delle relazioni umane. Un racconto dove è possibile immaginare un mondo nuovo, in cui l'ordine tradizionale delle cose è stato completamente capovolto, con esiti imprevedibili e incredibilmente affascinanti.
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Autore:
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Traduttore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2023
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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LeRoi 18 ottobre 2024Distopia fiabesca.
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