Meritocrazia, rispetto delle regole, propensione al rischio e accettazione costruttiva dei fallimenti: sembrano concetti banali ma non trovano alcun riscontro nel nostro Paese, essendo probabilmente questa la causa principale di una crisi che non è recente, essendo strisciante da almeno un ventennio. Le campagne e i dibatti elettorali si perdono spesso in temi da molti ritenuti, forse a torto, più importanti, quali le grandi riforme (sistemi elettorali, giustizia, fisco), perdendo di vista quelle semplici ma fondamentali vere esigenze del Paese. Un esempio è quello della Corte d'Appello di Torino: senza alcuna maxi riforma della giustizia, ma semplicemente con l'opera di una dirigenza efficiente, è stato praticamente azzerato l'immenso arretrato che letteralmente intasava il corso della giustizia. Questo è l'esempio forse più calzante per riassumere la tesi di questo libro: sono le persone che fanno un Paese, con la loro intraprendenza, le idee, il rispetto delle regole e anche l'assunzione di qualche rischio. Se non si inculcano questi fondamentali concetti nella cultura popolare, nessun sistema elettorale, nessun governo, nessun "premier" potrà mai risollevare le sorti di una nazione in cui tutti abusano protetti dalla scusa per cui intanto c'è sempre qualcun'altro che abusa di più. Il libro è scorrevole, forse un po' intriso di luoghi comuni e affermazioni generiche che avrebbero potuto essere meglio approfondite. Comunque una lettura che merita.
Italia, cresci o esci! Meritocrazia e regole per dare un futuro ai giovani
In questi mesi abbiamo capito, tutti noi italiani, che la situazione del paese è grave e dobbiamo tutti impegnarci per uscire da questa crisi. Ancora fatichiamo a capire, però, che per risolvere "il caso Italia" non bastano i tagli e le imposte. Per salvare noi stessi e assicurare un futuro ai nostri figli, la regola dev'essere la crescita: senza sviluppo sarà impossibile riconquistare la fiducia dei mercati internazionali, ridurre il debito pubblico e la pressione fiscale, creare nuovi posti di lavoro. Perché questo accada, dobbiamo liberarci dei vecchi pregiudizi (a cominciare da falsi miti come "piccolo è bello") e rendite di posizione. E necessario superare il tradizionale immobilismo della società italiana, per abbracciare la "cultura della crescita". Serve una rivoluzione, fondata su meritocrazia e rispetto delle regole: non solo perché è moralmente giusto, ma soprattutto perché è più conveniente per tutti. Roger Abravanel e Luca D'Agnese lanciano un "manifesto per la crescita", con proposte concrete e spesso radicali su lavoro, tasse, giustizia civile, scuola, spesa pubblica... "Italia, cresci o esci!" è rivolto a tutti gli italiani, e soprattutto a chi ha meno di trent'anni, perché sono i giovani le vere vittime della mancata crescita: lavori precari, pensioni da pagare per i loro genitori, una scuola che non dà loro le necessarie competenze della vita.
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167 p., f.to cm 19x12, brossura. Nuovo 9788811601623.
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Edizione:5
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Anno edizione:2012
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MARCO LOMBARDI 10 marzo 2013
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