Jacob Rohault, scienziato e filosofo Cartesiano, nell'anno 1658 si trasferisce da Parigi a Venezia per seguire, presso l’antica tipografia Eredi Hieronymus, la stampa dell'edizione italiana del suo Tractatus Phisicus. Il protagonista della storia è uno scienziato cartesiano protagonista della rivoluzione filosofica seicentesca tesa al sovvertimento di un passato dogmaticamente cristallizzato. Nei mesi del soggiorno veneziano, quasi involontariamente si ritrova a frequentare la società patrizia; accetta l’incarico di precettore di Fulvia, una fanciulla di nobile casato passionale e ambigua dalla quale, suo malgrado, viene coinvolto in tipici intrighi della città lagunare. Fulvia gioca coi sentimenti che Jacob comincia a provare per lei, alternando momenti di aggressività sensuale (“La donna che state ignorando, di notte si rigira nel letto che lei avrebbe voluto accogliente per voi e per le attenzioni che desiderava rivolgeste al suo cuore e anche ai suoi fianchi e al suo seno.”) ad altri di malinconia (“Mi sembra di non aver portato a termine cose che avrei dovuto fare; ma è un elenco inutile. E poi … la lentezza di questa neve che cade a riempire ogni vuoto. Vorrei vederla come qualcosa di salvifico, neve caduta per sopire le lacerazioni dell’anima, metafora di un tempo sospeso, in attesa che io possa tornare a parlare impudicamente. Chissà, forse in altro luogo, diverso da Venezia.”) Dunque, i giorni di Jacob si dipanano tra considerazioni filosofiche: (“Io credo che per spiegare e conoscere il mondo, ci siano tanti modi che la mente può scegliere. E tra essi, oltre Dio, ce ne sono altri, come il caso, la ragione, la fantasia o i sogni,” dice a Fulvia in un momento di dubbio speculativo,) suadenze erotico/sentimentali, il piacere di nuove amicizie e, inevitabilmente, il fastidio di inevitabili inimicizie. Sino al giorno in cui, richiamato dal Re Sole, riparte per Parigi dove assumerà altri incarichi prestigiosi, lasciandosi alle spalle qualche rimpianto, commenti salaci, accuse di eresia, gratificazioni, delusioni e forse dei cuori spezzati. (Copertina dell'artista Miriam Prato: Rivisitazione dal Liber Chronicarum 1492)
Jacob Rohault. I giorni di Venezia
Jacob Rohault, scienziato e filosofo Cartesiano, nell’anno 1658 trascorre sei mesi a Venezia per seguire, presso l’antico editore Eredi Hieronymus, la stampa dell’edizione italiana del suo Tractatus Physicus. Nei giorni che trascorrono nell’attesa della sospirata stampa, si ritrova a frequentare la società patrizia e, suo malgrado, viene coinvolto in tipici intrighi della città lagunare. Accetta l’incarico di precettore di una fanciulla di nobile casato, stabilisce rapporti di amicizia e, inevitabilmente, si crea dei nemici. Discute e difende la conoscenza della nuova scienza scontrandosi con detrattori che ironizzano e con estimatori sinceramente interessati. Sino al giorno in cui, richiamato dal Re, riparte per Parigi, lasciandosi alle spalle qualche rimpianto, commenti salaci, accuse di eresia, gratificazioni, delusioni e forse dei cuori spezzati.
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Anno edizione:2019
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In commercio dal:30 luglio 2019
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