‘Jade War’ ha un ritmo completamente diverso da ‘Jade City’. La narrazione coinvolge molti più personaggi, in momenti diversi o contemporaneamente, per permettere al lettore di vivere gli eventi a 360°, carpendo indizi da direzioni differenti e venendo poi a capo dei diversi interrogativi, dei piani complottati nel buio e delle condanne sussurrate. Questa storia è scorretta. I personaggi prendono delle decisioni difficili, che, per quanto facciano del bene da una parte, causano del male irreparabile dall’altra. È tutto un compromesso, tutta una lotta per la sopravvivenza. E, ora che non si tratta più solo di “affari del Clan”, i sotterfugi e la vendetta sono diventati una costante. Se causi del male alla mia famiglia, io te ne restituirò il doppio, non importa quanto tempo ci vorrà per trovarti. Davvero meraviglioso. C’è una tensione… una sorta di “urgenza” che libri come ‘Jade War’ riescono a farti scorrere nelle vene mentre leggi che è da togliere il fiato. Non sono letture per tutti, e questa nello specifico la consiglio ai lettori ai quali piace il fantasy (quello più contemporaneo), la guerra, la violenza, le strategie politiche e la vendetta perpetrata allo scopo di garantire la sicurezza della propria famiglia e dei propri affetti. Fonda Lee ha creato una storia nella quale, per ora, non sono ancora riuscita a biasimare nulla, che fosse una scelta strategica o un omicidio. È quel genere di testo che ti tiene sveglio con la speranza di scoprire che cosa accadrà, chi sarà il prossimo a morire. È quel tipo di avventura che non vuoi continuare per paura di scoprire come andrà a finire.
