All’Istituto psichiatrico di Manhattan arriva un nuovo paziente. Dice di chiamarsi prot e di provenire da K-PAX, un pianeta lontano in cui non esistono guerre, religioni o prigioni. Su K-PAX si vive in armonia con la natura, si parla con gli animali e si viaggia alla velocità della luce, alla scoperta di altri pianeti. Lo psichiatra che lo prende in cura cerca di capire: prot è davvero un alieno o un uomo che ha inventato un altro mondo per sopravvivere al dolore? Il romanzo si sviluppa in capitoli-sedute, incontri clinici tra i due che diventano un po’ interviste e un po’ frammenti rivelatori. Tra una seduta e l’altra, emergono le storie degli altri pazienti della clinica e prot finisce per toccare le loro vite in modi misteriosi, come se la sua presenza accendesse una luce invisibile in ognuno di loro. K-PAX non è una semplice storia di fantascienza. È un romanzo neurologico, un viaggio nella mente e nelle sue difese, ma soprattutto un inno all’umanità nascosta dietro ogni diagnosi. Mi ha ricordato i testi di Oliver Sacks, per quella stessa tenerezza verso la mente ferita, per la curiosità mai giudicante con cui i pazienti vengono trattati non solo come casi clinici, ma anche (e soprattutto) come persone. Pagina dopo pagina, mi sono ritrovata ad affezionarmi a prot, allo psichiatra, e agli altri pazienti: a quel piccolo mondo fatto di domande, silenzi e possibilità di guarigione. È un libro che sfugge ad ogni definizione di genere: non solo fantascienza o sci-fi, non solo romanzo psicologico, ma qualcosa di più raro: una storia che unisce scienza e amore per la fragilità umana. Rimane una punta di mistero, che lascia il lettore sospeso tra ipotesi, emozione e la sensazione che, forse, la verità non sia mai una soltanto.
K-Pax
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Un nuovo paziente viene ricoverato all’Istituto psichiatrico di Manhattan. Dice di chiamarsi prot (rigorosamente con la minuscola) e di venire da K-PAX (rigorosamente tutto maiuscolo), un pianeta i cui abitanti vivono oltre mille anni, sanno viaggiare alla velocità della luce, seguono un’alimentazione vegetale e non hanno carceri né chiese. Non solo: prot sembra conoscere orbite misteriose, sa parlare con gli animali, riesce persino a curare altri pazienti della clinica. E sostiene che nel giro di poche settimane tornerà a casa sul suo pianeta. È davvero un alieno o un paziente psichiatrico dalla fantasia sproporzionata? Cosa accadrà quando il tempo che prot si è dato sulla Terra sarà finito? A quasi venticinque anni dalla prima pubblicazione, K-PAX torna finalmente in libreria in Italia. Un romanzo che unisce miracolosamente mondi lontani come la psichiatria e la fantascienza, che ha ispirato un film con Kevin Spacey e Jeff Bridges ed è stato tradotto in numerose lingue. Un piccolo cult letterario, capace di indagare con delicatezza i traumi del passato e i miracolosi legami che si riescono a instaurare anche tra le creature più diverse.
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Autore:
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Traduttore:
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Editore:
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Anno edizione:2025
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Pagine_e_inchiostro 10 novembre 2025K-PAX
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Giulia 09 ottobre 2025Consigliatissimo
prot mi ha fatto credere di nuovo nella meraviglia dell'universo
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victor 01 ottobre 2025super consigliato!
Che dire? Non conoscevo questo libro, ma ne sono rimasto piacevolmente sorpreso. La trama promette bene, e il libro non delude. Lo consiglierei
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