Legami «Gianni»–«Mio padre non è ancora nato»–«Sempre verde»–«Confessioni di sei personaggi»
«Chi ha visto C. Baglioni e M. Bellani a teatro - l'una in azione e l'altro in regia - sa che i loro testi sono "pretesti" per un qualcosa che valga una messa... in scena. Chi senza averli visti in scena li legge in pagina, può incorrere nell'errore di credere alla parola "data". Ma il teatro "non è di parola", in tutti i sensi: a cominciare dal primo, che è quello del mentire, soprattutto a se stesso. Non lo fa per davvero ma ovviamente "per finta", cioè per modellare la sua materia o spirito che sia, e infine gli capita di "fare testo", con tutti i rischi che si corrono quando acquista volume, e cioè diventa un libro come questo». «È un teatro dell'immaginazione quello di Baglioni e Bellani. Ma di un'immaginazione densa, attiva, mai fatua o astratta; che difatti interroga e sonda, scandaglia e sperimenta, schiudendosi a varie ed eventuali durante il suo stesso comporsi ed esprimersi. Tanto sulla pagina quanto sulla scena» «Questi testi sono una vivida esplorazione di quel baratro pazzesco che, oggi, è diventato il mondo. E, fra le loro pagine, la scrittura si muove immaginosa sino ai confini dell'arduo reale in cui siamo immersi, per testarne i limiti le autentiche potenzialità»
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Anno edizione:2023
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