Lettere agli amici d'Olanda (1927-1948) - Marino Moretti - copertina
Lettere agli amici d'Olanda (1927-1948) - Marino Moretti - copertina
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Letteratura: Italia
Lettere agli amici d'Olanda (1927-1948)
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Descrizione


Tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta, in primavera, Moretti era solito recarsi a Parigi, dove s’ incontrava con amici italiani, tra cui De Pisis. Nel 1927 – e poi per alcuni anni successivi – proseguì per l’Olanda, ospite ad Amsterdam dell’intellettuale triestino Enrico Morpurgo, e ad Amersfoort, presso la villa di famiglia dell’anticonformista Tuddie van Schmidt auf Altenstadt, da lui conosciuta nell’atelier di De Pisis. Se Morpurgo fece da guida all’amico scrittore ad Amsterdam e gli segnalò gli aspetti più moderni del paese svecchiandone l’immagine legata ancora, per il pubblico italiano, al notissimo Olanda di De Amicis (1874), grazie a Tuddie, che con la sua Peugeot lo scarrozzava per tante altre città (al di fuori delle obbligate mete turistiche) e lo presentava ai suoi amici, Moretti ebbe modo di conoscere dal di dentro modi di pensare, consuetudini, stili di vita dell’aristocrazia e alta borghesia olandese dell’epoca. Corredata da splendide foto di quegli anni, la corrispondenza tra Moretti e ‘gli amici d’Olanda’ restituisce al lettore particolari poco noti della sua biografia. Ma soprattutto consente finalmente di ricostruire la tormentata storia editoriale del libro morettiano Fantasie olandesi, straordinario affresco, senza concessioni a stereotipi, della società olandese degli anni Trenta che l’autore aveva potuto conoscere così profondamente.

Dettagli

14 febbraio 2025
370 p., Brossura
9788893599467

Conosci l'autore

Foto di Marino Moretti

Marino Moretti

(Cesenatico 1885-1979) poeta e narratore italiano. Abbandonò gli studi classici per seguire a Firenze un corso di arte drammatica; ma interruppe anche questo per dedicarsi interamente alla letteratura. Nelle sue prime raccolte di versi, Fraternità (1905) e soprattutto Poesie scritte col lapis (1910), è evidente l’impronta di Pascoli e di poeti come A. Samain e F. Jammes, per lo stabilirsi di quel tono «crepuscolare» - secondo la definizione attribuitagli da G.A. Borgese - che si ritroverà anche nella sua narrativa. Vicende semplici ambientate in un angusto mondo provinciale popolato da personaggi spenti e rinunciatari, rese in uno stile dimesso ma illuminato da lampi di personale umorismo, caratterizzano i suoi numerosi romanzi e racconti. Tra i più noti: La voce di Dio (1920), I puri di cuore...

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