La lettura, un vizio impunito e altri scritti sulla traduzione - Valéry Larbaud - copertina
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La lettura, un vizio impunito e altri scritti sulla traduzione
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Descrizione


«Come il lettore imbevuto di citazioni altrui - scrive Riccardo Campi nella Prefazione presentando alcuni illuminanti saggi di Valéry Larbaud -, il traduttore parla con la voce di un altro; e le sue parole gli appartengono e, per così dire, sono autentiche in virtù di un plagio, discreto, riconosciuto, legalizzato. Egli traduce "senza secondi fini", e ambisce alla irresponsabile condizione di lettore, il quale non ha che da cercare le parole che gli urge dire tra quelle messe a sua disposizione in quel gran bazar del già-detto che è la letteratura, con la convinzione - non infondata - di poterle trovare. In questa ricerca consiste il "piacere moroso e solitario della lettura", di cui parla Larbaud. Aspirazione di entrambi è sottrarsi alla falsa alternativa tra sincerità e malafede. Traduttore e lettore conoscono bene la natura mistificatoria della letteratura, e l'accettano come tale, con divertito scetticismo e disillusa fiducia: l'io cartaceo dell'autore diventa allora una maschera puramente letteraria, che può essere presa a prestito e indossata da chiunque, permettendogli di dire la verità, ogni verità, forse la sua propria, senza dover fornire attestati di buonafede o referti medici sulle reali condizioni delle proprie ferite... Per questo la lettura, in misura assai maggiore della traduzione che ne è la forma disciplinata e rispettosa, è un prendere le distanze da sé stessi, dall'impudicizia del proprio egotismo, senza doversi necessariamente spingere all'eccesso di spregiare l'io come qualcosa di odioso; poiché, in questa distanza, da questa distanza, la lettura, come pure la traduzione, si offre come un ritrovarsi, un riconciliarsi con i propri demoni e tormenti».

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Informazioni:

A cura di Riccardo Campi. Milano, Medusa Edizioni 2021,cm.12x21, pp.124, brossura copertina figurata. Coll.Argonauti,44.

Dettagli

18 maggio 2021
127 p., Brossura
9788876984358

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Foto di Valéry Larbaud

Valéry Larbaud

(Vichy 1881-1957) scrittore francese. Gran dilettante di viaggi e di avventure culturali, ha lasciato non molte opere, ma tutte improntate a un gusto raffinato e limpido. Il suo libro più significativo e più noto è A.O. Barnabooth (1913), autobiografia immaginaria di un miliardario cosmopolita. Fra i racconti si ricordano Fermina Márquez (1911) e le raccolte Infantili (Enfantines, 1918) e Amanti, felici amanti (Amants, heureux amants, 1923), dove l’autore si avventura nel monologo interiore. L. contribuì in modo decisivo alla conoscenza in Francia dell’opera di J. Joyce (di cui tradusse, in collaborazione con l’autore, l’Ulisse) e di Italo Svevo. Amico di Gide, con cui scambiò un importante carteggio, fu anch’egli un testimone della sottile crisi che caratterizzò la cultura francese all’inizio...

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