(Mortagne-au-Perche, Orne, 1868 - Le Vésinet, Parigi, 1951) saggista francese. Laureatosi in filosofia, insegnò nei licei di Lorient e Rouen e all’Henri IV di Parigi. Uomo di larghi interessi intellettuali ed etici, si impegnò presto in una vivace attività politica (appoggiando le linee e i programmi del radical-socialismo e le correnti pacifiste) e giornalistica, trovando la sua giusta misura espressiva nel propos, saggio breve e vivace in cui la minuta occasione di partenza (un dato di cultura, un fatto di costume) offre lo spunto per un discorso stilisticamente impeccabile, che alterna moralità, considerazioni filosofiche, spunti polemici o utopistici, osservazioni critiche, notazioni erudite, reminiscenze autobiografiche ecc. Tra le sue numerose opere ricordiamo: I cento e uno ragionamenti di Alain (Les cent-un propos d’Alain, in 4 serie, 1908-14), Sistema delle arti (Système des beaux-arts, 1920), I ragionamenti di Alain (Les propos d’Alain, 1920), Ragionamenti sul cristianesimo (Propos sur le christianisme, 1924), Il cittadino contro i poteri (Le citoyen contre les pouvoirs, 1926), Le idee e i tempi (Les idées et les âges, 1927), Ragionamenti di letteratura (Propos de littérature, 1933), Storia dei miei pensieri (Histoire de mes pensées, 1936), Politica (Politique, 1951). I letterati di cui A. si occupò maggiormente negli scritti critici sono Stendhal, Balzac, Dickens e Valéry.