(New York 1930) critico statunitense. Professore a Yale e alla New York University, studioso del pensiero ebraico e cabalistico (La kabbala e la tradizione critica, Kabbalah and criticism, 1975; Gesù e Yahvè. La frattura originaria fra Ebraismo e Cristianesimo, Jesus and Yahweh: the names divine, 2005), ha espresso la sua teoria della poesia, che molto ha influito sulla critica letteraria americana, in L’angoscia dell’influenza (The anxiety of influence, 1973) e in Una mappa della dislettura (A map of misreading, 1975). Il canone occidentale (Western canon, 1994) stabilisce gerarchie e valori fra i grandi libri della tradizione letteraria occidentale. Risultato della sua teoria del canone sono Shakespeare. L’invenzione dell’uomo (Shakespeare. The invention of the human, 1998), Come si legge un libro e perché (How to read and why, 2000), Il genio. Il senso dell’eccellenza attraverso le vite di cento individui non comuni (Genius. A mosaic of one hundred exemplary creative minds, 2002), Anatomia dell’influenza. La letteratura come stile di vita (The anatomy of influence: Literature as a way of life, 2011).