(Thovigny, Normandia, 1616 ca - Venoix, Normandia, 1661) poeta francese. Si distinse, nella nutrita schiera dei versificatori minori del secolo, per la freschezza e la felicità dei suoi componimenti. Scrisse versi burleschi, versi leggeri e galanti nel filone del preziosismo alla moda, liriche di accesa ispirazione religiosa raccolte sotto il titolo di Colloqui solitari (Entretiens solitaires, 1660); infine parodiò, in uno stile immaginoso e ben ritmato, il settimo canto dell’Eneide (1651) e la Farsalia di Lucano (Lucain travesti, 1656). Del poema di Lucano diede anche una traduzione-parafrasi (La Pharsale, 1653) ricca di interessanti spunti antitirannici.