(Asturie di Santillana 1480? - Mondoñedo 1545) scrittore spagnolo. Francescano, inquisitore di Toledo, fu predicatore di Carlo V e cronista reale. Compose, in uno stile latineggiante e predicatorio, varie opere morali e didattiche, infarcite di vera e falsa erudizione, non prive di momenti di efficace narrazione e di genuina confessione: un trattato sul buon governo, intitolato Orologio dei prìncipi o Libro aureo di Marc’Aurelio (Relox de príncipes o Libro aureo de Marco Aurelio, 1529), contenente il celebre episodio del «Villano del Danubio», in cui un barbaro germano condanna, davanti al senato, la conquista romana (in epoca di conquista spagnola dell’America); un libretto a favore della vita rusticana, Disprezzo della corte e lode del villaggio (Menosprecio de corte y alabanza de aldea, 1539); ed Epistole famigliari (Epístolas familiares, 1539-41), dove si riflettono le sue esperienze di oratore sacro, che si vale di riferimenti biblici e storici. La scrittura saggistica di G. prelude a Gracián e all’eufuismo inglese.