(Cori, Latina, 1923 - Roma 1996) poeta italiano. Allievo di Ungaretti, risolse la lezione ermetica in una lirica dai toni prevalentemente realistici, con punte patetiche e populiste, per aderire poi alla neoavanguardia e praticare una marcata sperimentazione linguistica: Portonaccio (1949), Innestogrammi-Corrispondenze (1966), Due parole dall’al di qua (1973), Il superfluo (1980, sulla morte del figlio), Esercizi radicali (1984), Videogrammi della prolunga (1984), Contromano (1986) e le raccolte La distanza degli anni (1988) e Lo sdraiato di pietra (1991). Pubblicò una serie di Ritratti su misura di scrittori italiani (1960) e, con V. Volpini, curò una Antologia poetica della resistenza italiana (1955).