(Genova 1788 - Moneglia, Genova, 1865) letterato italiano. Nelle polemiche fra classici e romantici si proclamò al di sopra delle parti, ma le sue posizioni furono sostanzialmente quelle di un classicista che si ispirava al modello di V. Monti. Più che alle Poesie liriche (1841), deve la sua fama ai numerosi libretti d’opera scritti per i maggiori musicisti dell’epoca: Rossini (Il turco in Italia, 1814; Bianca e Falliero, 1819), Meyerbeer, Donizetti (Anna Bolena, 1830; Lucrezia Borgia, 1832; L’elisir d’amore, 1832), Bellini (Il pirata, 1827; La straniera, 1829; I Capuleti e i Montecchi, 1830; La sonnambula, 1831; Norma, 1831), Verdi (Un giorno di regno, 1840).