(Ferrara 1593 - Modena 1646) poeta italiano. Nato da ricca famiglia, visse gran parte della sua travagliata esistenza al servizio dei duchi estensi signori di Modena. Ambizioso e irrequieto, compì varie missioni diplomatiche; dal 1639 al 1642 fu governatore della Garfagnana; nel 1646, accusato di tradimento e connivenza con i francesi, fu arrestato e rinchiuso nella fortezza di Modena, dove morì dopo pochi mesi. Di lui rimangono raccolte di Rime (1613 e 1617) e le Poesie liriche che apparvero nel 1627 (I parte), nel 1644 (II parte), nel 1648 (III parte, postuma). Scrisse anche la tragedia L’isola d’Alcina (1636); e recentemente è stato raccolto il suo ricchissimo epistolario, testimonianza, oltre che dell’uomo e dello scrittore, della storia politica del secolo.T. è il poeta che meglio rappresentò quella vena sentenziosa e civile che attraversa tutto il Seicento italiano e che ebbe spesso toni aspri, polemici, a volte tragici. Egli trattò nelle sue rime, sempre più legate alla tradizione oraziana, il disprezzo della vita servile delle corti, le virtù contemplative della vita campestre, la corruzione del secolo, la servitù della nazione e il suo auspicato riscatto; quest’ultimo tema forma il motivo ispiratore di alcune stanze dedicate a Carlo Emanuele I di Savoia e conosciute col titolo di Pianto d’Italia (1617).