(Chiampo, Vicenza, 1820 - Cavazzale, Vicenza, 1888) poeta italiano. Sacerdote di sentimenti patriottici, fu costretto dal governo austriaco a lasciare, per alcuni anni, l’insegnamento. Dopo il 1866 fu professore di letteratura italiana all’università di Padova. Cominciò a pubblicare i suoi versi nel 1868. Tipico della poesia zanelliana è l’impegno volto a conciliare religiosità cattolica e fiducia nel progresso, derivata, quest’ultima, sia dagli insegnamenti della filosofia positivista sia da un moderato democraticismo sociale. Il linguaggio è quello della tradizione classicista, limpido ma dalle cadenze facili: solo a volte Z. si rivela poeta originale, come nell’entusiastica immaginosità cosmica dell’ode Sopra una conchiglia fossile o nei sonetti di Astichello (1881), i cui toni idillici sembrano anticipare alcuni aspetti della poesia pascoliana. Z. fu anche autore di studi di storia letteraria.