(Firenze 1911-2008) linguista e critico italiano. Docente di storia della lingua all’università di Firenze e poi alla Scuola Normale di Pisa, ha presieduto l’Accademia della Crusca. Ha studiato la diffusione e trasformazione del latino nel bacino mediterraneo (La lingua latina nell’antico Egitto, 1941), dedicandosi poi a questioni di teoria (Idealismo e realismo nella scienza del linguaggio, 1946) e di storia della lingua italiana, ma anche alla realizzazione di importanti iniziative lessicografiche (Per un grande vocabolario storico della lingua italiana, in collaborazione con M. Barbi e G. Pasquali, 1967). Le sue indagini di critica letteraria tendono a una definizione di «lingua individuale» come mediazione tra istituti linguistici e realtà del parlante (Tra grammatica e retorica. Da Dante a Pirandello, 1983). Sono da ricordare inoltre Francesco De Sanctis e la questione della lingua (1984), La lingua dei «Malavoglia» e altri scritti di prosa, poesia, memoria (1988), Saggi di lingua antica e moderna (1989) e, in particolare, La lingua di Manzoni (1993), un’analisi attenta, tutta di prima mano, dei vari registri della prosa - narrativa, saggistica, epistolare - del grande scrittore, Saggi e memorie (2000).