(Firenze 1476 - Venezia 1563) storiografo e letterato italiano. Avversario dei Medici e seguace di Savonarola, dopo il 1532 visse in esilio a Venezia. La sua opera principale sono le Istorie della città di Firenze dal 1494 al 1538 (incompiute e pubblicate postume nel 1572), d’ispirazione antimedicea e repubblicana e piene di dolente pessimismo circa il futuro politico di Firenze. Tradusse Cicerone e Livio, e scrisse anche canti carnascialeschi e due commedie tratte da Boccaccio: L’amicizia (rappresentata nel 1502) e I due felici rivali (rappresentata nel 1513). Nella Vita di Antonio Giacomini (postuma, 1597) volle disegnare il ritratto di un fiorentino esemplare.