(Siena 1660 - Spoleto 1726) poeta italiano, noto anche con lo pseudonimo di Quinto Settano. Visse come funzionario pontificio a Roma, dove fece circolare manoscritte e a stampa 14 Satire (1694) in latino contro la società romana del tempo e, in particolare, contro G.V. Gravina, il «legislatore» dell’Arcadia; aumentate di numero in successive ristampe, tradotte dallo stesso autore in italiano e verseggiate in terza rima, esse ebbero diffusione europea. Notevole anche il capitolo La conversazione delle dame di Roma (d’incerta datazione) che, fingendo un dialogo fra le statue «parlanti» Pasquino e Marforio, smaschera le ipocrisie del clero e dell’aristocrazia pontificia: alcuni critici vi hanno ravvisato, con qualche esagerazione, una sorta di preannuncio del Giorno di G. Parini.