(Venezia 1801-50) poeta e letterato italiano. Noto da giovane come improvvisatore, fu poi autore di un’abbondante produzione di poesie, poemetti, racconti, saggi critici. Celebri soprattutto le Ballate (1834), vasto repertorio di temi leggendari e fiabeschi (La vendetta, Jerolimina, Il cavallo di Estremadura) condotti con movenze spigliate e con un tono patetico destinato a incontrare il favore del pubblico romantico. Fra le prose spicca L’anello di sette gemme o Venezia e la sua vendetta (1838), sorta di storia romanzata di Venezia. Rilevanti i suoi interventi critici (si ricordi in particolare il saggio su Foscolo, 1842), raccolti nelle Prose edite e inedite (postume, 1855).