Tiziano Rossi è un poeta italiano. L’esperienza del reale, a volte crudamente straniato, sorretta da una forte esigenza etica caratterizza i suoi esordi, vicini alla cosiddetta «linea lombarda». Da La talpa imperfetta (1968), attraverso i successivi Dallo sdrucciolare al rialzarsi (1976) e Quasi costellazione (1982), fino al linguaggio più stratificato e aspro di Miele e no (1988) e Il movimento dell’adagio (1993), l’autore è andato delineando − con toni elegiaci e ironici − una sorta di epica della precarietà, del nascosto eroismo quotidiano. Con Pare che il Paradiso (1998) il dettato si è fatto più lineare, fino alla struttura essenziale di Gente di corsa (2000, Premio Viareggio), una serie di quartine concepibile come un’istantanea che cattura personaggi anonimi, passanti. Dopo Tutte le poesie 1963-2000 (2003) ha pubblicato i volumi di prose poetiche Controvento (2005) e Cronaca perduta (2006).
Tra gli altri titoli, Bestie e affini (Zacinto, 2022), Gioie e fatiche in bicicletta. Frammenti di memorie (TIP.LE.CO, 2023), Il brusìo (Einaudi, 2025), incluso nella dozzina finalista del Premio Strega Poesia 2025.