(Parigi 1595-1676) scrittore francese. Intimo confidente di Richelieu, fu insignito di molte cariche importanti: consigliere del re, segretario generale della marina ecc. Fu inoltre uno dei primi membri dell’Académie française e partecipò alla redazione dei Pareri dell’Accademia sul Cid (Sentiments de l’Académie sur le Cid, 1637). Per commissione di Richelieu, scrisse numerose opere drammatiche, sia commedie come Le visionarie (Les visionnaires, 1636), sia tragedie come Mirame (1641). Alla morte di Richelieu, abbandonò il teatro per dedicarsi alla poesia eroica: il poema Clovis o la Francia cristiana (Clovis ou la France chrétienne), pubblicato nel 1657 in 26 canti, poi ridotti a 20 nel 1670, non ebbe però successo. Negli anni successivi, scelse per le sue composizioni soggetti sacri, prendendo netta posizione contro i giansenisti. Partecipò inoltre ai dibattiti letterari come avversario di Boileau, con il quale polemizzò in una Difesa del poema eroico (Défense du poème héroique, 1674). Il suo Confronto tra la lingua e la poesia francese e quelle greche e latine (Comparaison de la langue et de la poésie française avec la graecque et la latine, 1670) iniziò la famosa querelle des anciens et des modernes.