(Palermo 1903 - Capo d’Orlando, Messina, 1969) poeta italiano. Aristocratico, cugino di G. Tomasi di Lampedusa, condusse vita appartata. Solo in età matura pubblicò i Canti barocchi (1956), con prefazione di E. Montale, ristampati nel successivo Gioco a nascondere (1960); un’altra raccolta, Plumelia, è del 1967. I suo versi, densissimi, sono il frutto di una costante tensione metafisica, di una sofferta interiorizzazione dei miti del paesaggio siciliano, sentito come parte decisiva dell’anima e prossimo alla rovina. Il canto, modulato e prezioso, è una continua fluttuazione tra il protagonista lirico e la realtà circostante.