Attore e doppiatore italiano. Diplomatosi all’Accademia d’arte drammatica di Roma, lavora in teatro con L. Ronconi ed esordisce al cinema ne I visionari (1968) di M. Ponzi, giovane attore al centro di un triangolo artistico e amoroso. Recita poi negli affreschi grotteschi de La classe operaia va in paradiso (1971) di E. Petri e di Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972) di L. Wertmüller e nel mélo in costume di M. Bolognini (da Metello, 1970), sfiorando il poliziesco all’italiana e lasciandosi tentare dall’esperimento in elettronica de Il mistero di Oberwald (1980) di M. Antonioni. Rare le prove sul grande schermo negli anni ’80, di contro a un’assidua presenza nella fiction tv e soprattutto sul palcoscenico, mentre negli anni ’90 comincia a riapparire con una certa frequenza, sia pure in ruoli secondari, fino a essere riscoperto, il volto quieto e ordinario, l’espressione apparentemente impassibile, come maturo psicanalista e coniuge in crisi ne L’ultimo bacio (2001) di G. Muccino. Seguono altre figure genitoriali (per es. il padre che non accetta l’omosessualità del figlio in Saturno contro, 2007, di F. Ozpetek), anche metaforiche, come il responsabile del cinema in camicia nera in Sanguepazzo (2008) di M.T. Giordana.