Regista e sceneggiatore statunitense. Nato in California si è laureato in semiotica alla Brown University, Todd Haynes non ha mai nascosto, fin dall'infanzia, i suoi interessi artistici e letterari che trapelano nella sua breve ma intensa filmografia.
Nel 1987 dirige il cortometraggio Superstar: The Karen Carpenter Story, in cui racconta la vita della cantante Karen Carpenter, usando delle Barbie al posto degli attori.
L'esordio nel lungometraggio è Poison (1991), vincitore del Pardo d'oro a Locarno, oltre a trionfare al Sundance Film Festival (dove ottiene il gran premio della giuria) consacrandolo come nuovo autore indipendente del cinema americano. Ossessioni e fobie degeneranti sono il collante dell'opera di Haynes. I riferimenti letterari restano ben presenti e questa volta l'ispirazione è Jean Genet.
Quattro anni dopo dirige Julianne Moore in Safe. Nel 1998 si ispira al glam rock per girare Velvet Goldmine, mentre nel 2002 torna a collaborare con Julianne Moore in Lontano dal Paradiso.
Haynes ingabbia nella forma del melodramma anni '50, la storia dell'imprigionamento sociale e culturale delle passioni. Ancora una volta, la storia di una pulsione sfrenata che tenta in tutti i modi di sfuggire alle regole. La stessa che porta Haynes a far interpretare a diversi attori (tra cui l'attrice Cate Blanchett) la vita di Bob Dylan in Io non sono qui (2007). Non solo l'opera, ma la stessa identità del personaggio sfugge questa volta alle categorizzazioni sociali. E Haynes lo mostra modulando, in parallelo, i codici cinematografici.