Majakovskij Vladimir Vladimirovic, poeta sovietico, si trasferì a Mosca dopo la morte del padre, nel 1906. Iscrittosi al partito bolscevico, subì tre arresti. Nella scuola di pittura, scultura e architettura di Mosca, conobbe il pittore Burljuk, che lo incoraggio alla poesia e lo mise in contatto col gruppo dei futuristi. Con i suoi atteggiamenti provocatori e la sua prepotente personalità, Majakovskij divenne presto la figura centrale del gruppo. Morì nel 1930 togliendosi la vita con un colpo di pistola al cuore. La vastissima opera lirica di Majakovskij (ricordiamo tra i titoli principali Io (1913), La nuvola in calzoni (1915), Il flauto di vertebre (1916), La guerra e l’universo (1917), 150.000.000 (1921), Amo (1922), Di questo (1923)), è ancora oggi alla base della ricerca delle nuove generazioni poetiche in Russia.
Fonte immagine: copertina Tutte le opere (Pgreco, 2012)