(Varsavia 1884-1954) scrittrice polacca. Cresciuta nell’ambiente intellettuale di Varsavia, negli anni Trenta si oppose alla fascistizzazione della vita polacca e durante l’occupazione nazista organizzò la vita letteraria clandestina. In Romanzo di Teresa Hennert (1923), La frontiera (1935) e I nodi della vita (1948) mise in luce la dipendenza della dinamica morale dell’individuo dai processi ideologici e sociali in cui è coinvolto, concentrando l’indagine sull’opportunismo e sulla crescente indifferenza dei protagonisti verso gli ideali del passato. Scrisse anche lavori teatrali dai toni pessimistici, come La casa delle donne (1930) e Il giorno del suo ritorno (1931), mentre la sua opera maggiore del dopoguerra è la raccolta di racconti Medaglioni (1946), dedicata ai crimini del nazifascismo. Postumi sono usciti i Diari del tempo di guerra (1970), nonché i primi due volumi di Diari degli anni giovanili (1975-77).