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Anno edizione: 2014
Anno edizione: 2013
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Un viaggio di esplorazione nei misteri del cuore umano, ricco di sorprese, drammi, colpi di scena.
«Ciò che commuove di piú, in un romanzo, è riconoscere situazioni ed emozioni vere che sapevi ma non sapevi di sapere» – Javier Marías
Tutto comincia all'improvviso. In un appartamento di Madrid, Marta invita a cena Víctor. Il marito Eduardo è a Londra per lavoro, il figlio finalmente dorme. I due, che si conoscono appena, si baciano, hanno davanti un'intera notte. Ma a un tratto, Marta si sente male. Muore in pochi minuti. Cosa fare? Nulla potrebbe essere piú paurosamente casuale di quell'evento. Victor rimane impigliato nei fili misteriosi della vita della sua non-amante e ne insegue come in un labirinto i segreti, fino a scoprire a poco a poco situazioni incredibili e personaggi sfuggenti. Nessuno è quello che sembra, fantasmi e chimere hanno piú consistenza delle persone in carne e ossa (il titolo del libro è tratto dal Riccardo III di Shakespeare). Marías è bravo a disseminare la vicenda di indizi e dettagli come in un giallo e mostrarci l'altra metà della vita, quella nascosta e dissimulata. Raccontandoci l'inganno e svelandone la macchina che esso mette inevitabilmente in moto, Domani nella battaglia pensa a me racconta l'illusoria realtà in cui siamo sprofondati.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il linguaggio di Marias è sottilmente simbolico, parla di realtà concrete e circoscritte le quali diventano ben presto meri pretesti per parlare di problematiche molto più ampie. Così il mestiere del protagonista, “ghost writer”, rimanda ai fantasmi che assillano la sua esistenza Mi è difficile dare un giudizio a questo libro perché, innanzi tutto, non mi è piaciuta la storia. Lo so, parlare di “storia” è riduttivo, ciò non toglie che io l’abbia trovata un tantino morbosa e a tratti eccessiva. Non ho apprezzato nemmeno lo stile troppo ripetitivo in alcune riflessioni che, anche se servivano a ricordare le analogie che possono verificarsi tra due eventi, rallentavano in modo esasperante la lettura. Inoltre, ammettiamolo, le continue citazioni del Riccardo III di Shakespeare potranno essere poetiche e bellissime, ma alla lunga annoiano!
un flusso di coscienza lungo quasi 300 pagine che è capace di provocare giuste riflessioni. Da un lato la voglia di continuare il libro e di leggere ancora, dall'altra la complessità della scrittura che ti spinge a fermarti e andare lentamente.
Passando a ritroso, a me è capitato…, dalla lettura di Berta Isla a quella di Domani nella battaglia pensa a me, si nota una significativa variazione dello stile narrativo di Marias. È come se, negli ultimi libri, l’autore fosse diventato più comunicativo, per alcuni forse più commerciale, attraverso una prosa meno ridondante, meno intrisa di lunghissimi incisi con o senza parentesi. I periodi restano lunghi, ma in Domani nella battaglia pensa a me la loro tortuosità e le infinite digressioni rendono ancora più difficile la comprensione, senza che il lettore sia nemmeno agevolato da una traduzione, a volte imprecisa, e che preferisce termini corretti, ma desueti, come bevette al più scorrevole e usuale bevve. Nonostante questa difficoltà, non credo solo mia, e quindi una non completa soddisfazione, il libro è affascinante. Parte a freddo da uno spunto estremamente intrigante, un ghostwriter di sceneggiature e discorsi si trova a casa di una donna, madre di un bambino di due anni, che l’ha invitato approfittando di un viaggio di lavoro a Londra del marito. L’epilogo della serata sembra segnato, ma la donna comincia a sentirsi male e muore. Naturalmente il protagonista non sa che fare, non considera l’opzione più civile, chiamare aiuto, e si limita a starle vicino, finché il destino si compie. Da questo momento il protagonista resta catturato da quello che lui stesso definisce un incantamento che lo forzerà nei giorni successivi a tornare sul luogo del delitto-che non è stato un delitto e a cercare di avvicinarsi alla famiglia e al marito per sapere come la storia va a finire. Vi riuscirà e scoprirà, con il lettore, come l’inganno domini una parte della nostra vita e come ognuno di noi se ne faccia irretire. Quindi l’inganno, ma non solo… il senso della caducità della vita, il fatto che la nostra presenza può perdersi improvvisamente e sbiadirsi il ricordo.
Recensioni
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