Ambientata negli anni Settanta, la storia racconta l’abbandono di Vanda e dei figli da parte di Aldo per una giovane amante, il suo successivo ritorno e la convivenza forzata che ne segue, segnata da silenzi e tensioni. Diviso in tre parti, il racconto dà voce prima a Vanda, poi ad Aldo e infine alla figlia Anna, offrendo una visione completa della disgregazione affettiva. Interessante il simbolismo che si fa dei “lacci”, metafora dei legami familiari: nati per unire, ma spesso così stretti da diventare soffocanti come stringhe di scarpe tirate troppo. Attraverso una narrazione misurata, Starnone racconta con grande abilità il peso del tempo, del rimpianto e delle maschere che si indossano per andare avanti, offrendo uno spaccato realistico di una famiglia dove l’amore, anziché nutrire, è diventato una gabbia sofferta.
Lacci
"Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie". Si apre cosi la lettera che Vanda scrive al marito che se n'è andato di casa, lasciandola in preda a una tempesta di rabbia impotente e domande che non trovano risposta. Si sono sposati giovani all'inizio degli anni Sessanta, per desiderio di indipendenza, ma poi attorno a loro il mondo è cambiato, e ritrovarsi a trent'anni con una famiglia a carico è diventato un segno di arretratezza più che di autonomia. Perciò adesso lui se ne sta a Roma, innamorato della grazia lieve di una sconosciuta con cui i giorni sono sempre gioiosi, e lei a Napoli con i figli, a misurare l'estensione del silenzio e il crescere dell'estraneità. Che cosa siamo disposti a sacrificare, pur di non sentirci in trappola? E che cosa perdiamo, quando scegliamo di tornare sui nostri passi? Perché niente è più radicale dell'abbandono, ma niente è più tenace di quei lacci invisibili che legano le persone le une alle altre. E a volte basta un gesto minimo per far riaffiorare quello che abbiamo provato a mettere da parte. Domenico Starnone ci regala una storia emozionante e fortissima, il racconto di una fuga, di un ritorno, di tutti i fallimenti, quelli che ci sembrano insuperabili e quelli che ci fanno compagnia per una vita intera.
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Autore:
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Editore:
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Anno edizione:2016
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Formato:Tascabile
Lacci
Oggi vi racconto di "Lacci" di Domenico Starnone, edizioni Einaudi. Avete una famiglia felice? Credete nella famigliola del Mulino Bianco? Avete figli perfetti che vi adorano, non vi danno preoccupazioni, crescono da soli? Bene allora questo decisamente non è il vostro libro, questo invece è un libro per chi crede nell'amore ma sa che nulla ci viene regalato per essere felici, in coppia bisogna assolutamente sacrificare molto di quello che siamo noi e ogni giorno scendere a compromessi. Domenico starnone ci racconta la storia di un uomo e di una donna e ci apre le porte della loro intimità, è un libro che io consiglio.

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Marina 31 agosto 2025Crisi coniugale e ripercussioni familiari
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Michele 26 agosto 2025Legami invisibili: fragilità e complessità in Lacci
Romanzo intenso e delicato, capace di esplorare le sfumature più sottili dei legami familiari e coniugali tra tradimenti, ricordi e incomprensioni. Ciò che colpisce è la capacità di Starnone di tratteggiare personaggi realistici e profondi: le emozioni dei protagonisti emergono attraverso dettagli quotidiani, gesti apparentemente insignificanti e dialoghi ricchi di tensione. Alcuni passaggi richiedono attenzione per seguire il filo dei tempi e dei punti di vista, ma ne vale la pena: Starnone regala una riflessione potente sui legami che ci definiscono e, talvolta, ci imprigionano.
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Marianna B, 22 luglio 2025La realtà di un legame
Un quadro nitido e spietato della realtà di una coppia. Alti e bassi misti a compromesso e sopportazione. Un disegno preciso di quello che molte coppie vivono durante la loro storia, soprattutto se lavorano per far durare un matrimonio per sempre. Da leggere.
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