Una bellissima storia avvincente, la trama ideale per un film.
Fuga sul Kenya
Nel 1943 tre prigionieri di guerra italiani, Felice Benuzzi, Giovanni Balletto e Vincenzo Barsotti evasero dal campo di prigionia britannico a Nanyuki, in Kenya, al solo scopo di scalare il Monte Kenya. Si erano preparati per mesi, di nascosto, procurandosi con mille espedienti i materiali per costruire ramponi, piccozze, corde. Non avevano carte topografiche e quasi alla cieca attraversarono la foresta equatoriale per giungere ai piedi della montagna. Il triestino Benuzzi era un alpinista esperto, così come il genovese Balletto, mentre il camaiorese Barsotti era alla sua prima esperienza, tant'è che fu costretto a restare al «campo base», quando, stremati e malnutriti, dopo due settimane e varie peripezie, Felice e Giovanni tentarono infine con successo «l'assalto alla vetta» raggiungendo la cima della Punta Lenana (4985 metri). Dopo aver piantato il tricolore, i due si riunirono a Vincenzo e, insieme, fecero ritorno a Nanyuki dove si consegnarono alle autorità. D'altronde non sarebbe stato possibile per loro fuggire: il paese neutrale più vicino era il Mozambico che distava più di mille chilometri. Agli inglesi, comunque, toccò organizzare una spedizione per togliere la bandiera italiana da Punta Lenana, dove aveva orgogliosamente sventolato per alcuni giorni. Questa incredibile avventura venne successivamente raccontata da Benuzzi direttamente in inglese e poi scritta in italiano e pubblicata nel 1947 con il titolo di Fuga sul Kenya . L'edizione francese uscì nel 1950 e nel 1952 finalmente apparve l'edizione inglese col titolo No Picnic on Mount Kenya , il cui straordinario successo garantì nel tempo a questo libro la meritata fama di «classico dell'avventura».
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Autore:
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Edizione:6
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Anno edizione:2012
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Questo volume narra la fuga di tre italiani da un campo di prigionia inglese in Africa e di come essi abbiano raggiunto la vetta del monte Kenya a circa 5000 m. Le ragioni del gesto vengono ben spiegate nel libro (lascio a voi il finale). L'autore ha uno stile di scrittura fresco, molto vicino al parlato, non volgare e di impatto immediato. La trama è avvincente e si riesce a seguire facilmente. L'autore-protagonista racconta in prima persona la propria avventura e quanto vissuto da alcuni italiani rimasti in Africa durante la Seconda Guerra Mondiale (a molti tutto ciò è ignoto). Come docente ritengo possa essere proposto ai ragazzi delle scuole superiori.
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ALBERTO BROCCA 07 marzo 2017
La storia è tanto incredibile quanto vera: tre italiani prigionieri di guerra degli inglesi in Kenia fuggono dal campo di prigionia non per riconquistare la libertà, ma per tentare la scalata al monte Kenia. Una lettura davvero molto interessante e piacevole, con un inizio un poco stentato e faticoso ma col progredire delle pagine anche lo stile migliora e si libera di un certo manierismo del Ventennio per acquistare freschezza e spontaneità. Non svelo nulla della vicenda ma invito caldamente (siamo in Africa!) a seguire i nostri tre eroi nella loro fuga per la vittoria.
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