Il trono di spade. Libro quinto delle Cronache del ghiaccio e del fuoco. Vol. 5: I guerrieri del ghiaccio-I fuochi di Valyria-La danza dei draghi

Quinto capitolo delle cronache del ghiaccio e del fuoco ed ennesima conferma che il successore più degno di J.R.R. Tolkien in materia di fantasy epico-medievale è George R.R. Martin. L'universo plasmato da Martin è descritto con una cura maniacale, con una dovizia di dettagli che fanno storcere il naso a molti lettori, che accusano l'opera di essere lunga e/o noiosa. Non sono d'accordo. Il Trono di Spade è diventato quello che conosciamo grazie alla morbosa precisione dell'autore nel dipingere le casate e i meccanismi che ne regolano la vita quotidiana, più che gli eventi. Molto "tolkieniano" è anche il lavoro svolto a stilare la genealogia delle principali casate a corredo di ciascun volume. A questo punto della lettura, la mia esperienza è stata talmente "immersiva" che riuscirei probabilmente ad indovinare la nobile famiglia di appartenenza di un qualsiasi nuovo personaggio solo dalla descrizione che l'autore fa della sua etica e dei suoi comportamenti. Per me questo significa che Martin ha creato un mondo, e l'ha fatto bene. «La vita non è una ballata» è l'amaro pensiero di Theon, il voltagabbana, il reietto Greyjoy. Strano, perchè Il Trono di Spade è una delle più belle ballate che la letteratura contemporanea ci ha donato. Lannister, Baratheon, Targaryen, Stark, Greyjoy, Bolton, Martell e tante altre casate continuano il loro gioco per il potere fatto di alleanze e tradimenti continui, in cui non ci si può fidare di nessuno, nemmeno dei propri figli. Unica voce fuori dal coro è quella del povero Jon Snow, che non riesce a far capire a chi gli sta intorno che non ci sarà nessun trono di spade per cui combattere se non verrà arginata l'oscura presenza oltre la Barriera, il Nemico di tutti. Pertanto, lunga vita a George Martin, che possa abbandonare le sue spoglie mortali tra cent'anni almeno. E non prima di aver terminato il Trono di Spade. L'inverno sta arrivando. Aye. Voto: 8

George R.R. Martin non si smentisce mai. Questo autore è stato in grado di creare un mondo e di catapultarvi dentro tutti i lettori. Nello specifico, questo quinto libro comprende gli ultimi tre libri della saga de "Il trono di spade" e, come i precedenti, descrive dettagliatamente le vicende e le ambientazioni, riportando alla mente del lettore immagini e atmosfere specifiche. Ogni capitolo, poi, è raccontato dal punto di vista di un personaggio e questo espediente rende la lettura ancora più interessante perché permette di indagare la psicologia dei diversi protagonisti che si alternano nel corso della narrazione. Questa tecnica rende anche alcuni capitoli più lenti rispetto ad altri, ma è anche questo a rendere l'opera particolare in quanto le conferisce un ritmo mutevole, mai lineare.

Rilegatura d’altri tempi, manifattura della copertina elegante. Quasi un complemento d’arredo, rende la libreria (insieme a gli altri 4) ricca! Tralasciando il lato estetico, vogliamo parlare dell’evolversi delle intricate vicende? Quando si pensa di aver raggiunto un epilogo ecco che succede qualcosa a sconvolgere il tutto! FANTASTICO!