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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2011
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Una donna ancora giovane, serena e appagata, tutt’altro che inattiva nel cerchio sicuro della famiglia, viene abbandonata all’improvviso dal marito e precipita in un gorgo scuro e antico.
«La voce rabbiosa, torrenziale di questa autrice è qualcosa di raro» - The New York Times
«Ho letto questo romanzo in un giorno, obbligandomi a prendere respiro come fa un nuotatore. I giorni dell’abbandono è stellare» - Alice Sebold, autrice di "Amabili resti"
Rimasta con i due figli e il cane, profondamente segnata dal dolore e dall’umiliazione, Olga, dalla tranquilla Torino dove si è trasferita da qualche anno, è risucchiata tra i fantasmi della sua infanzia napoletana, che si impossessano del presente e la chiudono in una alienata e intermittente percezione di sé. Comincia a questo punto una caduta rovinosa che mozza il respiro, un racconto che cattura e trascina fino al fondo più nero, più dolente dell’esperienza femminile.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il dramma dell’abbandono, l’incapacità di reagire, la lenta discesa nella disperazione. Ed è quando Olga arriva a questo punto che comincia a mancare l’aria anche al lettore. Ci si sente alienati dalla realtà, non si riesce ad intravedere speranza. E’ un libro “forte” che racconta con molta crudezza la disperazione al limite della follia che incrina la vita di chi viene abbandonato. Le sensazioni sono rese fin troppo bene, anche se non condivido del tutto l’amarezza di fondo che pervade tutta la storia.
Una donna di 38 anni, madre di due figli, viene lasciata dal marito per una ragazza più giovane. La penna della Ferrante è come sempre travolgente, ma come storia mi aspettavo di più. Non che sia un brutto romanzo ma trovo che Ferrante abbia scritto opere migliori.
Una lettura dal forte impatto emotivo . lascia spesso il lettore spiazzato e sconvolto dalla maniera cruda e vera con cui viene raccontato ciò che la protagonista prova e fa.
Recensioni
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