‘Berta Isla’ è un romanzo stratificato e complesso, da approcciare con la dovuta attenzione. La presunta spy-story (con il suo colpo di scena finale non così sorprendente) è solo la forma letteraria con cui Marìas riveste un’indagine eminentemente esistenziale. Il narratore onnisciente delle prima due parti lascia il posto alla soggettiva di Berta, abbandonata solo prima della conclusione, allorché si torna ad assumere il punto di vista di Tomàs. La presunta Verità oggettiva quindi si sfrangia entrando nella psiche dei protagonisti, scontrandosi con l’impossibilità di conoscere completamente l’altro, anche all’interno della vita di coppia sancita dal matrimonio. Di più, Tomàs appare da subito come una figura opaca anche a se stessa, quasi il guardarsi dentro fosse uno sforzo inutile, destinato al fallimento. La condizione della spia, il suo oscillare tra essere e non essere, il suo accadere senza lasciar traccia, diventa segno di una condizione umana generale, in cui però l’incertezza (correlata all’immaginazione, generativa di potenziali futuri) può essere preferibile alla stasi e alla consuetudine. Il disegno del romanzo intreccia diversi fili: la presunzione moderna (e spesso illusoria) di scegliere il corso della propria esistenza; il desiderio altrettanto labile di lasciare una traccia, incidendo sul corso del mondo, regolato da movimenti sotterranei in pace e in guerra; la trasmissione opaca del potere che investe anche le democrazie, i taciti ordini che superano l’etica senza che si possa poi attribuire una responsabilità; lo scorrere del tempo sugli individui, col rifugio di ricordi che si trasformano e possono rivelarsi deludenti nel presente. La scrittura di Marìas è fluida ed elegante, si sviluppa in ampi periodi e sfoggia un’invidiabile cultura letteraria: si va da Eliot a Shakespeare (col suo Enrico V, spia ante litteram) per arrivare a celebri ritorni di presunti defunti (Martin Guerre e il colonnello Chabert di Balzac).
Berta Isla
Berta Isla è la storia di un amore imperfetto, come lo sono tutti. Di una relazione che si regge in fragile equilibrio sul segreto, su quanto non si vuole o non si può dire.
«Un capolavoro. Marías è un maestro nel raccontare la mescolanza di grigiore e di passione, di mistero e di banalità, di segreto e di non detto» – Claudio Magris
Berta Isla ha sposato Tomás Nevinson nel maggio del 1974, nella chiesa di San Fermín de los Navarros, vicino alla scuola che entrambi hanno frequentato e dove si sono incontrati la prima volta. Lo ha sposato dopo essere stata la sua ragazza per anni senza mai fare l'amore con lui (perché tra buoni borghesi innamorati si usava cosí). Lo ha sposato conoscendolo da sempre, convinta di aver trovato il suo destino, ma senza sapere nulla di lui, nulla che fosse davvero importante. Eppure Tomás qualcosa di davvero importante lo stava nascondendo e non avrebbe mai potuto dirlo, a lei come a nessun altro. Qualcosa che avrebbe condizionato la sua esistenza e quella di sua moglie, per sempre. Berta Isla è la storia di un amore imperfetto, come lo sono tutti. Di una relazione che si regge in fragile equilibrio sul segreto, su quanto non si vuole o non si può dire. Perché nessuno come Marías sa mostrare il lato oscuro e insieme quello luminoso del sentimento, nessuno meglio di lui sa che ogni cuore che batte è un mistero, persino per il cuore che gli sta piú vicino.
In appendice Ciò che mai si racconterà e due racconti di ritorno e speranza di Javier Marías.
COME COMINCIA
Per molto tempo non avrebbe saputo dire se suo marito era suo marito, in modo simile a come non saprebbe dire, nel dormiveglia, se sta pensando o sognando, se ha ancora il controllo della propria mente o se lo ha già perduto per lo sfinimento. A volte pensava di sì, altre volte di no, e a volte decideva di non pensare e di continuare a vivere la sua vita con lui, o con quell'uomo che assomigliava a lui, piú vecchio di lui. Anche lei del resto era invecchiata, per conto suo, in sua assenza, era molto giovane quando lo aveva sposato.
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Autore:
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Traduttore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2019
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Loris 30 settembre 2025
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irene 24 agosto 2025Berta isla
Inizialmente l'ho trovato un po' noioso, solo arrivata alla fine ho rivalutato tutta la storia.
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Baberta 14 gennaio 2025Noioso
Secondo libro di Marias ma è stata una delusione. Prolisso, ripetiivo alla nausea e noioso. E personalmente non mi piaceva neanche la protagonista (prolissa, ripetitiva alla nausea e noiosa). Alcuni passaggi belli, per questo 2 stelle e non 1.
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