L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2018
Anno edizione: 2014
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Probabilmente mi manca la chiave di lettura corretta per comprendere Borges, perché nonostante gli 800 libri letti nella mia vita, di questo non ho capito assolutamente nulla. Gli unici racconti che ho compreso, ma che comunque non mi hanno lasciato niente, sono i quattro aggiunti nell'edizione che ho letto io. Mi spiace, perché avevo aspettative altissime. Ma è evidente che Borges non fa per me.
Ho apprezzato molto i primissimi e gli i ultimi racconti di questo libro. Non che gli altri non funzionino, ma ho percepito più volte la sensazioni di leggere esercizi di stile (come quello di Lovecraft ad esempio) Seppur sia Borges, questi racconti sono diversi da Finzioni e l'Aleph meno pirotecnici ma più piacevoli.
La sabbia sta forse a indicare una fluidità poco costruttiva, o invece è una metafora del linguaggio, perché lo scrittore lavora con materiali che non appartengono alla sfera della concretezza. Tutti questi racconti sembrano all'inizio legati alla quotidianità da tenui particolari cronologici o geografici (nomi di città, date precise): ma subito imboccando la strada dell'immaginoso, con personaggi che non si rivelano, donne o uomini-ombra mostri incorporei, case deserte, omicidi gratuiti, amori che durano un attimo e sembrano fuori dal tempo. Troviamo così la storia di un volume composto di un numero infinito di fogli, troviamo un disco con una sola faccia, una letteratura fatta di una sola parola, l'autore vecchio che incontra se stesso giovane. Tutto è possibile e niente è reale. Ci sono frasi, in questo libro, che hanno la asseveratività di dichiarazioni di fede. "La poesia ci guadagna, se indoviniamo che è la manifestazione di un desiderio, non la storia di un fatto". L'unico racconto che ha una dimensione politica si intitola Avelino Aredondo, e più che la storia di un assassinio politico è la storia della preparazione di questo assassinio, della sua maturazione nei progetti del protagonista. Ma anche dopo aver narrato una vicenda che appartiene alla storia, Borges si arroga il diritto di reinterpretarla e narrarla come gli piace, e così conclude: "Così saranno accaduti i fatti, anche se in maniera più complessa; così posso sognare che siano accaduti". Davvero Borges è narratore di sogni, di incubi, di favole; la storia, il reale è sopra o sotto ciò che scrive: certo non dentro. Forse questa posizione può apparire presuntuosa, aristocratica, elitaria (ma potrebbe anche sorgere il dubbio che sia umilissima); però chiediamoci perché dalla letteratura molti pretendono ancora solo il realismo, l'iperrealismo, mentre per esempio alla pittura concedono più facilmente l'astratto, il fantastico, il non-significante.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore