" proprio scienza e poesia, ognuna attraverso i propri mezzi, cercano l'essenza dell materia, dello spazio, del tempo, l'origine e il senso dell'uomo, della sua direzione, lanciando domande con grandi megafoni, siano essi acceleratori di particelle, siano essi versi". questo saggio mette in evidenza come il mondo scientifico e quello umanistico non sono in contraddizione, ma sono uno il supporto dell'altro, si completano a vicenda. Questi due mondi rappresentano i "due soli" , come direbbe Dante e Pivato mette in risalto come entrambi siano accomunati dagli stessi obiettivi. Non c'è poesia senza scienza e non c'è scienza senza poesia.
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Noverar le stelle. Che cosa hanno in comune scienziati e poeti
di Marco Pivato
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Descrizione
Aristotele sostiene, nella sua Metafisica, che la meraviglia suscitata dall’universo sia l’origine del nostro desiderio di conoscere, visto come la caratteristica più nobile dell’animo umano è ciò che ci differenzia dalle bestie. E’ la meraviglia a spingerci ad alzare gli occhi verso il cielo e a porci domande, ed è da lì che, agli albori dell’umanità, germogliarono le domande che portarono alla nascita della scienza e dalla poesia. Le strade delle due discipline nel corso dei secoli sembrano essersi allontanate, ma – sostiene Marco Pivato – in realtà scienziati e poeti fanno lo stesso mestiere: entrambi tracciano visioni del mondo, gli uni attraverso teorie e formule, gli altri attraverso immagini e metafore. Nel mandato professionale di entrambi c’è il desiderio comune di ricostruire la realtà allo scopo di ammirarla, interpretarla e renderla comprensibile contemporaneamente dal punto di vista logico ed emotivo. Le “due culture” si nutrono l’una dell’altra: Sumeri ed Egizi annotavano, in versi, le orbite lunari e i moti dei pianeti; mentre Esiodo, ne Le Opere e i giorni, insegnava, in esametri, i giorni migliori per la semina, l’aratura e la raccolta. Altrettanto Lucrezio, nel De rerum natura, divulgava la scienza di Epicuro, addentrandosi, addirittura, in una precoce teoria atomica. Ma è nel Novecento e sempre più nel XXI secolo che scienza e poesia convergono, con nuovi e adeguati strumenti, agli stessi obiettivi. Prima la rivoluzione della fisica, con il microcosmo di Heisenberg, la relatività di Einstein, sino al bosone di Higgs, poi l’impressionante accelerazione del progresso tecnologico, che ha consentito di accedere ai recessi nello spazio e nel tempo del cosmo grazie a potenti sonde e telescopi. In questo libro, attraverso gli esempi di linguisti, letterati, fisici, genetisti e premi Nobel di varia estrazione, Marco Pivato racconta i comuni denominatori dell’attività di scienziati e poeti decifrando, infine, le caratteristiche del loro mestiere.
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Recensioni
Totale delle Recensioni
Dettagli
- GenereAstronomia
- Listino:€ 17,00
- Editore:Donzelli
- Collana:Virgola
- Data uscita:29/10/2015
- Pagine:160
- Lingua:Italiano
- EAN:9788868434052