La scelta del buio - Piergiorgio Pulixi - copertina
La scelta del buio - Piergiorgio Pulixi - copertina
Dati e Statistiche
Salvato in 38 liste dei desideri
Letteratura: Italia
La scelta del buio
Disponibilità immediata
17,10 €
-5% 18,00 €
17,10 € 18,00 € -5%
Disp. immediata

Descrizione


Alcune persone nascono col buio dentro. Altre, nel buio, ci devono entrare per catturare chi ha deciso di vivere nell’oscurità.

Il commissario Vito Strega è rientrato in servizio operativo dopo che una commissione disciplinare interna lo ha reintegrato. Strega deve fare luce sul suicidio di un ispettore della Omicidi e nota da subito delle incongruenze. Conosceva la vittima, avevano condotto un'indagine insieme, anni prima. Non crede che il collega si sia suicidato e inizia a indagare alle spalle dei superiori. Presto scoprirà di averci visto giusto, e si troverà a fronteggiare l’incubo più grande per qualsiasi poliziotto. Vito Strega è un investigatore che ha fatto dello studio e della lotta al Male la sua ragione di vita. Un uomo geniale, ma dall'animo spezzato.

Dopo aver vinto con Il canto degli innocenti il Premio Franco Fedeli, i Corpi Freddi Awards 2015, il Premio Grotte della Gurfa 2016, il Premio Garfagnana in Giallo 2016 e il Premio Serravalle noir 2016, Pulixi torna con una nuova storia - candidata al Premio Scerbanenco 2017 - che spazia dal thriller psicologico al poliziesco più nero.

Dettagli

31 agosto 2017
188 p., Brossura
9788866328735

Valutazioni e recensioni

  • Francesco Saverio Di Leo

    IL MARCIO E LA CATARSI di Mariatonietta Tosti Dicono che la mancanza è la più forte presenza che si possa sentire…”.: la migliore sintesi del romanzo di Piergiorgio Pulixi, “La scelta del buio” sta tutta in questa frase. Non a caso anche il titolo del racconto rimanda al vuoto, ad un qualcosa di nascosto, di assente in quanto lontano dalla luce rivelatrice. ‘La lontananza che rimpicciolisce gli oggetti all’occhio, li ingrandisce al pensiero’: è proprio la scomparsa dell’ ispettore della Omicidi, Larocca, la cui ‘strana’ dipartita lo rende più presente che mai, a dare vita e forza alla narrazione. Si sarebbe ucciso, Roberto Larocca, sparandosi nel suo appartamento con la pistola di ordinanza, dopo aver scritto un biglietto di scuse e di addio. Era depresso per lo scarso rapporto con la figlia, era stanco di quel lavoro che lo legava ormai da una vita, alla morte, era terribilmente solo. Come non suicidarsi allora? Ma questa amara certezza non convince il commissario Vito Strega che, rientrato in servizio su decisione di una commissione disciplinare interna, dovrà fare luce sul perché di questa morte annunciata. Per Strega quello che sta per essere sbrigativamente archiviato come suicidio, in realtà, sa di omicidio. Dimostrarlo risulta non solo difficile ma crudelmente spiazzante. Durante le indagini, infatti, l’investigatore, osteggiato da colleghi e superiori, si troverà a fronteggiare l’incubo più grande per qualsiasi poliziotto e soprattutto dovrà spiegare a se stesso ed agli altri come Larocca, un uomo vicino alla pensione, innamorato perso di una ragazza e da poco diventato padre, abbia deciso di salutare tutto e tutti con un colpo in testa. Eh sì… dopo tanto scavare, non era poi così tanto disinnamorato della vita l’ispettore Larocca… Ma c’è di più. Strega si imbatterà in altri casi di suicidio di colleghi, tutti misteriosamente collegati alla scomparsa di giovani prostitute dell’ Est. In una atmosfera cupa, quasi sempre notturna, arriverà a delle verità scomode che nobiliteranno alcune morti e ne danneranno altre. Cosa è disposto a fare un uomo per il ‘bene’ della sua famiglia? Praticamente tutto, è la triste risposta che Strega si dà. Senza se e senza ma, senza coscienza e morale, nella folle convinzione che ‘il mors tua, vita mea’ sia un assioma sacro santo ed infallibile in qualsiasi contesto venga applicato, lecito o illecito. Per il ‘bene’ della famiglia si ‘deve’ fare veramente tutto, anche uccidere, rapire, mentire, corrompere. Ma alla resa dei conti la lotta tra Bene e Male si conclude con un amaro pareggio, senza né vinti né vincitori. E’ proprio questa mancanza del lieto fine a tutti i costi a farci amare incondizionatamente il racconto di Pulixi. Anche se, a dirla tutta, la verità cui si giunge spaventa e destabilizza. Vorremmo esserci imbattuti SOLO in una favola nera, in un thriller psicologico dove il cattivo alla fine forse paga ed il buono forse vince e si riprende il giusto protagonismo. La scelta del buio è proprio questo: consentire all’ individuo di optare per il senza certezze, per il lancio nel vuoto. Ma chi ‘salta’, pur sperando che il volo ed il ritorno sulla terra, sia il più tranquillo possibile, non sa come davvero le cose andranno. Il ‘buio’ di Pulixi è il buio dell’ anima, l’abisso che porta al male ed ad un esito nefasto anche per chi lo commette. Non è un caso che l’autore scelga come ‘consolatore degli afflitti’ un commissario su cui pende l’accusa di avere ucciso un collega. La risoluzione dell’ indagine coincide con la catarsi di Strega che scoprendo la verità darà finalmente pace a Larocca ed a se stesso. Pulixi si è servito del poliziotto assassinato per riabilitare Strega ed ha usato Strega ‘assasino’ per portare a termine indagini lunghe di anni e troppo accuratamente celate. Il messaggio alla fine è chiaro: il marcio può esserci in tutti, ma per fortuna non manca chi si dà da fare affinché la giustizia e la verità trionfino per quanto crude e dure possano risultare.

  • Il secondo della serie di Strega. Come sempre si entra subito perfettamente nel mondo della polizia dove opera Strega e si inizia di botto con una vicenda che tiene sulle spine fino alla fine. L'autore si è documentato tantissimo e si vede come la preparazione abbia dato i suoi frutti, tutto è molto realistico e il finale non è esattamente come si poteva immaginare, non c'è il tipico lieto fine di tanti altri romanzi, cosa che mi piace. Lettura avvincente e gran ritmo vi terranno occupati per qualche ora senza stancarvi mai.

Conosci l'autore

Foto di Piergiorgio Pulixi

Piergiorgio Pulixi

1982, Cagliari

Piergiorgio Pulixi fa parte del collettivo di scrittura Sabot creato da Massimo Carlotto, di cui è allievo. Insieme allo stesso Carlotto e ai Sabot ha pubblicato Perdas de fogu (Edizioni E/O 2008), e singolarmente il romanzo sulla schiavitù sessuale Un amore sporco, inserito nel trittico noir Donne a perdere (Edizioni E/O 2010). È autore della saga poliziesca di Biagio Mazzeo iniziata col noir Una brutta storia (Edizioni E/O 2012), miglior noir del 2012 per i blog Noir italiano e 50/50 Thriller e finalista al Premio Camaiore 2013, proseguita con La notte delle pantere (Edizioni E/O 2014), vincitore del Premio Glauco Felici 2015, e Per sempre (Edizioni E/O 2015). Nel 2014 per Rizzoli ha pubblicato anche il romanzo Padre Nostro e il thriller psicologico L’appuntamento...

Informazioni e Contatti sulla Sicurezza dei Prodotti

Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.

Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it

Chiudi

Inserisci la tua mail

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore