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Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2017
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Divertente ed irriverente libro di Palahnik, scritto in un linguaggio al limite del comprensibile, che rende la lettura un pò difficoltosa. Ammetto che abituarsi a ciò comporta fatica, ma a lungo andare ho trovato questa trovata simpatica e pertinente al personaggio in questione. In questo racconto ci sono tutti gli elementi dell'autore, che non risparmia amare frecciate alla nostra società e al tempo stesso colpisce il lettore con il calssico humor politicamente scorretto. Se si tralascia il linguaggio e un finale un pò piatto , non si può non apprezzare questa opera, che si burla del nostro mondo "occidentale" denigrandone le pessmie abitutini e l'assoluta mancanza di valori. D'altro canto anche il cosidetto paese "terrorista" è dipinto come una macchietta, ironizzando sul totalirarimo dello stesso. In sintesi non si può non pensare che il nostro mondo è colmo di eccessi e questo libro, ingigantendoli, ce li mostra attraverso le tipiche vicende di Palahaniuk.In particolare la società giovanile è dipinta come fredda e assolutamente priva di valori a parte queli sessuali. Tale situazione è descritta via via in modo molto credibile, colpendo con le consuete vicende "al limite", ma anche per la veridicità, ahimè, di alcune situazioni. Da ammiratore dello scrittore ho apprezzato come sempre le situazioni, i dialoghi e alcuni personaggi e giungo alla conclusione che questo racconto mi ha divertito e colpito come sempre, ma mi ha fatto anche riflettere su tanti aspetti della nostra vita e del niostro mondo malato.
Mi sento di sconsigliare questo libro a chi ha voglia di leggersi qualcosa di semplice. Capisco chi critica questo libro ma personalmente,dopo le prime 15 pagine,una volta entrato nel "meccanismo",l'ho trovato scorrevole e divertente, come al solito Palahniuk condisce il tutto con una satira ferocissima e graffiante. Pigmeo è spassoso e lo sguardo visionario dell'autore raggiunge livelli altissimi (specialmene le parti in chiesa e nel supermarket). Chuck è il mio autore preferito ma era dai tempi di Cavie che una sua opera non mi prendeva cosi. Personalmente lo colloco tra i suoi libri migliori con Soffocare,Survivor e Cavie. Chi non ha voglia di mettersi di impegno in questa lettura compri qualcos'altro, non è colpa dell'autore se la maggior parte delle persone non vogliono lambiccarsi il cervello.
Palahniuck non si smentisce nemmeno in questo libro, trascinando il lettore in un racconto della società medio borghese americana, cattolica e bigotta. Il tutto viene raccontato in prima persona da Pigmeo, un ragazzino terrorista, adottato dalla classica famiglia americana condita da tutti i suoi stereotipi. Il fatto che la narrazione avvenga nel linguaggio poco erudito di Pigmeno potrebbe scoraggiare il lettore, ma non fatelo! Pigmeo saprà trascinarvi nella storia folle di un'America bigotta.
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