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Anno edizione: 2014
Anno edizione: 2013
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Nel 1949 riceve il massimo riconoscimento del suo paese per le sue poesie, premio che però le viene subito ritirato per essere consegnato a un altro poeta, più vicino e più allineato al regime comunista ungherese. Da quel momento non scriverà più poesia e si dedicherà esclusivamente alla prosa. Lei è Magda Szabò e questo è "La porta", pubblicato in Italia da Einaudi. È un romanzo struggente in cui la protagonista è emeren una governante che letteralmente domina tutta la narrazione; è un personaggio ruvido, altamente respingente, eppure è attraverso di lei che Magda Szabò ci farà vedere che cosa si nasconde dietro ad alcune porte chiuse del Novecento.
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... per questo capolavoro. La potenza emotiva di questa storia e dei suoi personaggi (anche di quelli minori) non può lasciare indifferenti. Mi sono spesso riconosciuta in alcuni atteggiamenti, nella presunta ineluttabilità di ciò che accede nelle nostre vite e di quanto sia difficile rispettare le volontà altrui soprattutto quando sembra avere ripercussioni negative.
Questo è il primo libro che leggo della Szabó, e posso dire di aver trovato, dopo innumerevoli letture, il mio romanzo preferito in assoluto. Qui c'è tutto: l'amore, l'odio, la violenza, il dolore e l'indifferenza. Ma soprattutto c'è lo scontro tra due mondi: quello di Magda (voce narrante) e Emerenc, oserei dire la VERA protagonista di tutto questo racconto, imbevuto di riferimenti biblici e mitologici. Non si può non rimanere incollati alle pagine e scoprire una regola chiave: mai fermarsi alle apparenze. Chi ci sembra ineccepibile può risultare deludente, e chi invece viene giudicato negativamente può riservare molte sorprese. Io consiglio questo romanzo non solo per la storia in sé ma anche per la voce e per lo stile di questa scrittrice che sta trovando (purtroppo) solo adesso la fortuna che merita.
Romanzo ricco di contenuti storici che si intrecciano alle vicende personali dei personaggi, bisogna sicuramente conoscere il contesto e la storia ungherese per potersi orientare nelle pagine. Alcune parti un po' troppo lente, introspettive e ripetitive per i miei gusti.
Recensioni
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