È stato il primo libro che ho letto dell'autore e mi ha profondamente colpita, tanto che da allora non mi sono più persa un testo di Falcinelli. Attraverso un'analisi ricca di storia, cultura e psicologia, Falcinelli ci guida alla scoperta del potere nascosto dei colori, mostrando come essi non solo influenzino il nostro vissuto quotidiano, ma anche la nostra percezione della realtà. Il libro è un viaggio affascinante che riesce a coniugare rigore scientifico e narrazione coinvolgente, rendendo il tema accessibile anche a chi non è esperto del settore. È una lettura che non solo arricchisce, ma offre uno sguardo nuovo e più consapevole sul mondo che ci circonda. Un'opera che consiglio caldamente a chiunque voglia approfondire il legame tra estetica, cultura e psicologia.
Cromorama. Come il colore ha cambiato il nostro sguardo. Ediz. a colori
Perché le matite gialle vendono di più delle altre? Perché Flaubert veste di blu Emma Bovary? Perché nei dipinti di Mondrian il verde non c'è mai? E perché invece Hitchcock lo usa in abbondanza?
Nella società delle immagini il colore informa, come nelle mappe. Seduce, come in pubblicità. Narra, come al cinema. Gerarchizza, come nelle previsioni del tempo. Organizza, come nell'infografica. Valorizza, come nei cosmetici. Distingue, come negli alimenti. Oppone, come nella segnaletica stradale. Si mostra, come nei campionari. Nasconde, come nelle tute mimetiche. Si ammira, come nelle opere d'arte. Infine, nell'esperienza di ciascuno, piace. Tutto questo accade grazie a qualche tecnologia. In primis quella dei mass media, che comunicano e amplificano le abitudini cromatiche. Il pubblico osserva, sceglie, impara; finché queste consuetudini non standardizzano la percezione e il colore comincia a parlare da solo, al punto da sembrare un fatto naturale. Intrecciando storie su storie, e con l'aiuto di 400 illustrazioni, Falcinelli narra come si è formato lo sguardo moderno, attingendo all'intero universo delle immagini: non solo la pittura, ma anche la letteratura, il cinema, i fumetti e soprattutto gli oggetti quotidiani, che per la prima volta ci fa vedere in maniera nuova e inconsueta. Tutte le società hanno costruito sistemi simbolici in cui il colore aveva un ruolo centrale: pensiamo al nero del lutto, al rosso del comunismo o all'azzurro del manto della Madonna. Ciò che di straordinario è accaduto nel mondo moderno è che la tecnologia e il mercato hanno cambiato il modo in cui guardiamo le cose, abituandoci a nuove percezioni. Visto su uno smartphone, un affresco risulta luminoso come una foto digitale. Le tinte cariche e brillanti dello schermo sono ormai il parametro con cui valutiamo la purezza di ogni fenomeno cromatico. Chi ha conosciuto il colore della televisione, insomma, non può piú vedere il mondo con gli occhi del passato. Magari non ne siamo consapevoli, ma abbiamo in mente il giallo dei Simpson anche di fronte a un quadro del Rinascimento. Cromorama ci racconta come oggi il colore sia diventato un filtro con cui pensiamo la realtà. Perché le matite gialle vendono di piú delle altre? Perché Flaubert veste di blu Emma Bovary? Perché nei dipinti di Mondrian il verde non c'è mai? E perché invece Hitchcock lo usa in abbondanza?
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Anno edizione:2017
Cromorama
Fate un piccolo esperimento con me: prendete WhatsApp e cliccate sulle icone e scegliete l'icona con la lampadina, quella dove trovate le invenzioni fatte dall'uomo; andate poi a cercare l'icona della matita classica, la matita HB, quella che abbiamo avuto tutti quanti nell'astuccio quando facevamo le medie; osservatela con attenzione e guardate un po' di che colore è stata fatta la matita nell'icona. Ebbene questa matita è gialla ma del perché sia gialla e dell'intrinseca giallo che fa più matita la matita ci facciamo dare una spiegazione da Riccardo Falcinelli, autore di questo bellissimo saggio "Cromorama" che è stato pubblicato da Einaudi. Sono rimasta assolutamente conquistata da questo testo di Falcinelli che si occupa di visual design; lui è docente di psicologia della percezione, ci fa fare un viaggio bellissimo e affascinante nel mondo del colore partendo dall'epoca medievale, quando il colore era appannaggio degli speziali, dei tintori e degli artisti, fino ai giorni nostri con la produzione industriale e la riproduzione in serie. Che cosa significa che vestirsi di blu è non vestirsi di grigio? Perché fu una rivoluzione quando la regina Vittoria indossò un vestito color malva realizzato con la mau veina, la prima tintura sintetica che sia mai stata creata? E come mai il destino del povero tintore di Norimberga Hans Tollner fu così infausto solo perché aveva realizzato una lana verde? Ebbene questi sono solo alcuni degli aneddoti che danno corpo a questo testo, adattissimo per tutti coloro che sono amanti appassionati di storia dell'arte ma perfetto anche per chiunque abbia gli occhi, ami guardare e sia sanamente curioso.

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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romeog 10 gennaio 2025incredibile
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Tommy 09 gennaio 2025Meraviglioso
Per me, che amo la pittura e il colore, questo libro è stato un piacere unico. L'ho divorato, rileggendo spesso le parti più tecniche. La narrazione cattura con cenni storici, dati tecnici e riflessioni sulla percezione del colore, spesso illuminanti. Il testo è corposo e accompagnato da molte immagini. Lo tengo in prima fila nella mia libreria: è geniale e vorrei leggere altri libri così.
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Sara 08 gennaio 2025Ottimo
Libro ben fatto con moltissime illustrazioni. Utilissimo se studiate Grafica.
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